Protagonista al Lecco Film Fest, Valeria Solarino si è raccontata a tutto tondo ai microfoni di Famiglia Cristiana. L’attrice, candidata al David di Donatello per “Signorina Effe”, ha spiegato che la passione per la recitazione è nata tra le mura domestiche, grazie alla madre, ex interprete e appassionata di teatro: “Un giorno ho deciso di provare a salire sul palcoscenico, anche se ci ho messo molto tempo per decidere. A Torino ho fatto i provini allo Stabile e mi hanno presa. Così è iniziato tutto”.
Sostenuta dai genitori, Valeria Solarino ha deciso di iniziare la sua carriera da attrice e nel corso del dialogo con il quotidiano ha acceso i riflettori sul rapporto con il corpo. “Il mio corpo l’ho vissuto in relazione a quello che facevo. Quando giocavo a pallacanestro, era funzionale allo sport. Sul palcoscenico mi serviva per interpretare i miei personaggi”, ha spiegato l’attrice: “Non l’ho mai usato per apparire. Per le giovani di oggi invece è un problema grave”.
VALERIA SOLARINO: “LA COLLETTIVITÀ SI STA SGRETOLANDO”
Tra carriera e vita privata, Valeria Solarino ha parlato dell’importanza della famiglia, intesa da lei come una grande comunità. Un sentimento che si è un po’ perso negli ultimi anni: “Il senso di appartenenza a un gruppo sta sparendo, mentre quando ero ragazzina era molto vivo. Oggi è solo un’illusione. Ci si nasconde dietro ai monitor, siamo sempre più soli. Si è individualisti, si condivide poco. La collettività si sta sgretolando, sono preoccupato”. Valeria Solarino ha posto l’accento sull’importanza di partire dall’educazione dei più piccoli, ma la crescita sociale dipende anche dalle altre categorie, compresi adolescenti e “grandi”: “Chi è più sfortunato insomma deve essere aiutato, e per farlo bisogna partire fin da subito”. L’attrice è poi tornata sulla nomina a Cavaliere della Repubblica: “Mi inorgoglisce molto, e mi ha stupito quando mi hanno chiamata. Mi ha fatto sentire ancora più parte di questo Paese”.