Valerio Rossi Albertini, fisico del CNR, è intervenuto in collegamento audiovisivo ai microfoni di “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele e andata in onda nella mattinata di mercoledì 4 gennaio 2023. Una puntata speciale, poiché dedicata alle catastrofi naturali che, negli anni, hanno falcidiato l’Italia, fra cui l’alluvione di Sarno del 5 maggio 1998, la frana di Casamicciola (Ischia) a fine 2022, l’alluvione nelle Marche del settembre scorso, il terremoto di Amatrice del 24 agosto 2016.

L’esperto, che nella precedente edizione di ‘Ballando con le Stelle’ avevamo visto anche scendere sulla pista da ballo di Milly Carlucci, ha analizzato la situazione da un punto di vista scientifico e geofisico, asserendo: “Il 70 per cento del territorio italiano è montuoso e, di conseguenza, soggetto a frane. L’acqua battente crea uno strato lubrificante penetrando nel terreno, e questo favorisce il distacco. Questa è una cosa che avviene in maniera quasi sistematica; infatti, se andiamo in montagna e vediamo un cumulo di macerie e di fango a bordo strada, significa che si è verificato lo stesso fenomeno, seppur in maniera minore. Possono cambiare lievemente le condizioni a seconda delle regioni, ma la sostanza rimane la stessa”.

VALERIO ROSSI ALBERTINI: “OPERE DI PREVENZIONE IDRAULICA SONO FONDAMENTALI”

Nel prosieguo di “Storie Italiane”, Valerio Rossi Albertini ha voluto puntualizzare che il territorio italiano è per la maggior parte fragile e suscettibile e, a causa dell’incuria alla quale viene abbandonato e per via dei cambiamenti climatici, finisce per originare situazioni che “disgraziatamente si verificheranno, visto e considerato che nel 2022 gli eventi estremi sono stati tre volte superiori rispetto a quelli di dieci anni fa”.

Valerio Rossi Albertini ha quindi acceso i riflettori sull’importanza della realizzazione di opere di prevenzione idraulica, in quanto esse “consentono a un eventuale flusso di acqua di incanalarsi e ai detriti di fare una specie di effetto sifone. In più, le aree di espansione i fiumi non le hanno più: quando l’acqua esce dagli argini deve potersi espandere per ridurre la propria potenza. Fondamentale è anche il rimboschimento: le radici degli alberi sempreverdi e le fronde evitano che l’acqua possa arrivare violentemente al suolo. Infine, il fusto della pianta non consente al fango e ai massi di arrivare rapidamente nel centro abitato”.