Renato Vallanzasca resta in carcere: lo ha deciso la Cassazione nei giorni scorsi. All’indomani della sentenza che ha confermato la carcerazione, l’ex moglie dell’ex boss della Comasina, Antonella D’Agostino, con la quale Renato è stato sposato per 10 anni dal 2008 al 2018 ha rilasciato alcune dichiarazioni al magazine Mow. “Sono distrutta, ma voglio riportarlo a casa”, dice. La donna è rimasta molto legata a Vallanzasca, che conosce sin dai tempi delle elementari ed in merito dice: “Io non lo abbandonerò mai, non ho buttato via 20 anni della mia vita per farlo marcire in carcere, dimostrerò al tribunale di Milano che dal maggio 2005 al febbraio 2012, cioè quando eravamo insieme, non è mai successo niente, Renato non ha mai commesso un reato o non gli è stata contestata una infrazione. Non sarà un caso, no?”.
Nel 2014 però Vallanzasca si macchiò del furto in un supermercato mentre si trovava in regime di semilibertà che gli era stato concesso dal carcere di Bollate. In merito la donna ha proseguito: “Se fossi stata con lui non sarebbe accaduto perché è stata una svista, non una rapina. Renato ha una certa età, non voleva rubare quelle cose. Semplicemente non le aveva messe nel cestello e poi se le era dimenticate addosso”.
VALLANZASCA, EX MOGLIE DALLA SUA PARTE
L’ex moglie di Vallanzasca, dunque, prende le sue difese e rispetto al furto di cui l’uomo si macchio nel 2014 spiega: “quelle mutande non poteva neanche mettersele a causa di un intervento alla gamba che non gli avrebbe permesso di utilizzarle”. Una tesi che tuttavia non avrebbe pienamente convinto i giudici i quali due giorni fa si sono pronunciati respingendo il ricorso presentato dalla difesa dell’ex bandito e confermando il verdetto del tribunale di Sorveglianza di Milano del giugno dello scorso anno. Secondo la Cassazione Vallanzasca non si sarebbe mai realmente pentito per i suoi crimini nè avrebbe mai chiesto perdono o risarcito i familiari delle vittime per i reati per i quali gli sono stati comminati 4 ergastoli e 296 anni di carcere. Renato Vallanzasca ad oggi rappresenta uno degli ultimi esponenti della vecchia mala milanese ancora in vita, l’ultimo della “vecchia guardia”, dopo Sante Notarnicola morto il 22 marzo 2021. Nel 2013 era morto Luciano Lutring, il “solista del mitra” per la tendenza a nascondere l’arma nella custodia del violino, che non ha mai ucciso nessuno e che fuori dal carcere si era dato alla pittura. Un altro fedelissimo di Vallanzasca, Rossano Cochis, detto Nanu, venne a mancare il 9 luglio dello scorso anno.