Valter Brugiolo, uno dei bambini i più famosi della storia de Lo Zecchino d’oro grazie al successo ottenuto con la canzone “Popoff”, racconta la parte più intima della sua vita. “Sono passati cinquant’anni e poi sei diventato una star perchè hai cominciato a lavorare con grandi artisti”: con queste parole Caterina Balivo accoglie Valter Brugiolo il quale, benchè siano passati anni, resterà sempre il bambino di Popoff. “Ho lavorato con Al Bano, con Gianni Morandi e tanti altri perchè all’epoca nei musicarelli c’era la possibilità di lavorare con questi artisti e per un po’ ho avuto la fortuna di far parte di questo mondo”, racconta. Valter, poi, conosce e si sposa con Alessandra che, all’epoca dello Zecchino d’Oro, era una bambina innamorata di lui. I due si sposano quando erano entrambi giovanissimi. Il loro sogno era avere dei figli, ma prima di averne decidono di presentare domanda per ottenere l’affidamento di un bambino. “L’affido è amore gratuito. Un bambino ha bisogno e tu non sai per quanto tempo sarai la sua famiglia. Arriva questo bambino di quattro anni e all’inizio eravamo spaventati perchè non eravamo ancora genitori e, invece, i servizi sociali avevano scelto proprio noi”, racconta la signora Brugiolo. Nella vita di Valter Brugiolo e Alessandra arriva Nicola che oggi ha 33 anni ed è a tutti gli effetti un figlio della coppia. Poi arriva un’altra richiesta di adozione da parte del tribunale che annuncia a Valter ed Alessandra la possibilità di adottare una bambina di un anno, Jessica che va a fare compagnia a Nicola.



Valter Brugiolo, la moglie Alessandra: “gli ho donato il mio rene e insieme abbiamo adottato i nostri figli”

Valter Brugiolo e Alessandra desideravano anche “un figlio fatto in casa”, come spiega Alessandra che, però, non è mai arrivato. “Io desideravo un figlio fatto in casa anche se non doveva tappare nessun buco perchè io mi sentivo mamma a tutti gli effetti di Nicola e Jessica. Abbiamo continuato a fare domande di affido”, spiega Alessandra. La famiglia si allarga con l’arrivo di un altro bambino. “Lorenzo si era trovato senza una famiglia e con una situazione sanitaria molto difficile. Ci dissero che non si sapeva se il bambino avrebbe camminato o parlato. Lorenzo è uno spettacolo e ha imparato a camminare e al liceo ha vinto diverse gare di atletica. Ha fatto il liceo classico e ha imparato a parlare”, raccontano Valter e Alessandra. Poi arriva il quarto figlio: “aveva due anni e mezzo ed è stato il più tosto. Non l’abbiamo ancora adottato per motivi burocratici. Poi è arrivato un altro bambino che è stato un vero affido. E’ stato con noi cinque anni”, raccontano. Poi Valter e Alessandra si ritrovano ad affrontare la malattia di Valter in seguito alla quale Alessandra capisce il motivo per il quale, forse, non ha avuto figli naturali. “In questi anni abbiamo scoperto che Valter ha una malattia ai reni che lui ha ereditato dal padre e probabilmente avremmo avuto dei figli con la stessa malattia. Dopo aver scoperto che c’era la possibilità di un trapianto da viventi, ho deciso di donare il mio rene a mio marito. Se avessi avuto dei figli naturali avrei sviluppato degli anticorpi che non mi avrebbero permesso di donargli il mio rene”, conclude.

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