Chi è Valter Mattei?

Valter Mattei, insieme al collega Mauro Valli, salvò l’unico superstite del disastro Moby Prince e ha raccontato più volte cosa avrebbe visto la notte del 10 aprile 1991. Valter Mattei e Mauro Valli, ormeggiatori a bordo di una piccola imbarcazione che si trovava nelle acque del porto di Livorno durante le operazioni di soccorso alla petroliera Agip Abruzzo in fiamme quella sera, avrebbero appreso dal solo sopravvissuto del traghetto (da cui era gettato in mare), Alessio Bertrand, che era coinvolto anche il traghetto della Navarma avvolto dal fuoco a seguito della collisione con la petroliera. Un impatto che sarebbe avvenuto 22 minuti dopo che Moby Prince  era salpata con direzione Olbia.

Ancora oggi le parole di Valter Mattei risuonano tra le cronache della più grande tragedia navale italiana e restituiscono, attraverso le registrazioni di quei concitati momenti, la fotografia di una strage sconvolgente. Per oltre un’ora nessuno avrebbe prestato soccorso al traghetto Moby Prince, inspiegabilmente. In principio la possibile causa del disastro era stata individuata nella presunta presenza di un banco improvviso di nebbia che avrebbe impedito alla Moby di avvistare Agip Abruzzo, finendo per scontrarvisi. Ma una commissione parlamentare d’inchiesta, nel 2022, avrebbe stabilito l’assenza di ostacoli alla visibilità di quella notte oggi dipinta come “limpida” e avrebbe ricostruito che l’impatto tra Moby Prince e Agip Abruzzo sarebbe stato causato dalla presenza di una “terza nave” non identificata.

Valter Mattei, il ricordo del disastro Moby Prince

Il ricordo del disastro Moby Prince della notte del 10 aprile 1991, in cui morirono 140 persone tra passeggeri ed equipaggio del traghetto della Navarma, è vivo e indelebile nel racconto di Valter Mattei, uno dei due ormeggiatori che soccorsero e salvarono l’unico superstite della Moby, Alessio Bertrand, mozzo che si era gettato in mare per sfuggire all’inferno di fiamme esploso a bordo dopo l’impatto con la petroliera Agip Abruzzo. “Una nottata da apocalisse“, ha dichiarato Valter Mattei, riporta Ansa, ripercorrendo il dramma nel 30° anniversario a Livorno.

Due navi che bruciavano in mezzo al mare – ha ricordato l’ex ormeggiatore Valter Mattei – uno scenario inimmaginabile, una sensazione di impotenza, ma noi eravamo lì e siamo andati sotto bordo alla petroliera in fiamme con una barchetta di sette metri senza cabina e con il rischio, ripensandoci a mente fredda, di lasciarci la pelle…”. In quel momento, secondo il racconto di Valter Mattei, insieme al collega Mauro Valli avrebbe visto Bertrand “che penzolava a un angolo di poppa del Moby” prima di lanciarsi in acqua ed essere raccolto a bordo della loro piccola imbarcazione. “Continuava a lamentarsi dicendo che aveva camminato sui corpi, gli ho dato il mio giubbotto, e lo abbiamo consegnato a una motovedetta della capitaneria continuando a seguire il Moby per vedere se si buttava qualcun altro, ma purtroppo non si è buttato più nessuno. Girando attorno alla nave abbiamo visto che dentro il garage c’era un vero inferno di fuoco, così come dagli oblò uscivano solo fiamme, come un forno”.