La polizia israeliana ha arrestato un uomo, questa mattina, con l’accusa di aver danneggiato con atti vandalici una statua di Cristo all’interno della Cappella della Condanna, situata all’inizio della Via Dolorosa, nel Santuario della Flagellazione della vecchia città di Gerusalemme. Un sito considerato sacro per la comunità cristiana della Terra Santa e meta di numerosi turisti ogni giorno. Secondo la polizia, e dai fatti di cronaca riportati sul quotidiano The Times of Israel, l’uomo sarebbe un turista americano, fermato dopo che alcune persone avevano chiamato le forze di sucrezza per segnalare l’atto di vandalismo. La statua infatti è stata trovata a terra con il volto distrutto, il turista 40enne è stato subito fermato dal portiere che ha poi atteso l’arrivo dei poliziotti.



Si sospetta che l’uomo fermato abbia dei problemi mentali, e sarà a breve interrogato persso il distretto di polizia di David Precint. Le immagini della statua fracassata sono state anche diffuse su twitter da alcuni account di testimoni dell’accaduto. Il custode del sito, ha affermato che l’atto sarebbe stato dettato dall’odio anticristiano, l’ultimo di una serie di vandalismi compiuti recentemente in altri quartieri di Gerusalemme.



Lunga serie di vandalismi contro siti cristiani a Gerusalemme

The Times of Israel, inserisce l’atto vandalico compiuto questa mattina, in un contesto che ha visto negli ultimi mesi un’ascesa di violenze e profanazioni di siti cristiani nei vecchi quartieri di Gerusalemme. La polizia ha confermato alla stampa di voler prendere molto sul serio il problema del vandalismo in posti sacri di qualsiasi religione. Ribadendo il fatto di voler indagare seriamente su questa vicenda ma anche di far luce su una eventuale connessione con altri episodi di scempio.

Nelle scorse settimane, altri cinque atti volutamente offensivi erano stati compiuti nei riguardi della comunità Cristiana di Gerusalemme, particolarmente in luoghi di culto. Come ad esempio le scritte “morte ai cristiani” rinvenute sui muri di un monastero e sulle tombe del cimitero sul Monte Sion, sempre a Gerusalemme. Secondo il rappresentante del Vaticano in Israelequesto ultimo caso non sarebbe una coincidenza“, ha detto, rinnovando un appello alle forze dell’ordine, ma anche al governo di rinforzare i controlli di sicurezza per placare le violenze e per fare in modo che tali episodi non accadano più.