Il procuratore di Treviso, Marco Martani, ha parlato nuovamente ai microfoni dei giornalisti per spiegare alcuni dei prossimi step delle indagini sull’omicidio della 27enne Vanessa Ballan, madre di un bimbo di 4 anni e incinta al terzo mese accoltellata in casa il 19 dicembre scorso, a Riese Pio X, dall’ex amante Bujar Fandaj. Secondo quanto dichiarato da Martani, l’accertamento autoptico sul feto servirà a “dissipare i dubbi che possa essere figlio dell’indagato“. Un passaggio necessario, ha precisato il procuratore, per il quale sono stati nominati due consulenti tecnici che lavoreranno in via collegiale dal punto di vista medico legale.



È un particolare che nell’indagine ha la sua importanza e per questo verrà chiarito. Non siamo ancora in grado di dire se l’indagato sapesse che la vittima era incinta, diciamo che la notizia era uscita dall’ambito strettamente familiare perché, da qualche giorno, Vanessa Ballan era assente dal lavoro per gravidanza a rischio. Quindi, nell’ambito del supermercato, la notizia c’era e poteva essere a conoscenza anche dei clienti“.



Il compagno di Vanessa Ballan: “Ora penso a mio figlio”

Poche ore fa, il compagno di Vanessa Ballan, Nicola Scapinello, ha dichiarato di doversi concentrare sul figlio di 4 anni che ha perso la sua mamma in modo atroce e che dovrà affrontare un difficile percorso. Il bimbo, nato dall’amore tra i due giovani, presto avrebbe avuto un fratellino o una sorellina ma tutto si è infranto a pochi passi dal Natale. Vanessa Ballan sarebbe stata aggredita in casa mentre il compagno era al lavoro, a trovarla a terra, esanime, sarebbe stato proprio lui al suo ritorno, quando ormai non c’era più niente da fare.



Il Gazzettino riporta una breve dichiarazione che il giovane avrebbe fatto ad alcuni amici dopo la morte della compagna: “Volevamo sposarci. Stavamo cullando il sogno del matrimonio in chiesa. Si pensava di farlo dopo la fine della sua gravidanza. Invece tutto questo è stato improvvisamente cancellato. Adesso è dura. Ma so che devo iniziare a cercare di guardare avanti. Lo devo fare anche e soprattutto per il nostro bambino“. In carcere a Treviso, Bujar Fandaj si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere e avrebbe fatto scena muta davanti alle domande del magistrato. Ieri sera la convalida dell’arresto.