Una collega di Vanessa Ballan, la 27enne uccisa a Riese Pio X, in provincia di Treviso, ha parlato ai microfoni della trasmissione Ore 14 e ha raccontato un particolare relativo al comportamento dell’uomo fermato con l’accusa di essere l’autore del femminicidio. Fandaj Bujar, 41 anni, cittadino kosovaro residente ad Altivole, è stato arrestato poco dopo il delitto e, secondo l’accusa, avrebbe agito dopo aver fatto irruzione a casa della vittima colpendola con almeno 7 profonde coltellate al torace. Tra i due, stando a quanto ricostruito, una pregressa breve relazione che la giovane avrebbe interrotto qualche mese fa e che sarebbe stata seguita da una denuncia per stalking a carico del 41enne. Quest’ultimo sarebbe stato un cliente del negozio dove lei lavorava e le stesse colleghe della giovane lo avevano notato per alcune condotte sospette.
Vanessa Ballan aveva un bimbo di 4 anni ed era incinta del secondo figlio. Il marito l’avrebbe trovata senza vita al suo ritorno dal lavoro e avrebbe fornito immediatamente elementi utili agli inquirenti per stringere il cerchio intorno al presunto assassino. Oggi la collega della 27enne intervistata da Ore 14 la ricorda con dolore, sottolineando un dettaglio inquietante: “Quel cliente veniva spesso qui, e quando è rimasta incinta ho detto ‘di sicuro succederà qualcosa’. Me lo sentivo in tutti i modi. Sì, veniva lo stesso perché lo abbiamo visto sabato, lo abbiamo visto ieri però lei era a casa in maternità. Lo vedevi che era strano, tutte noi avevamo paura“.
Omicidio Vanessa Ballan, la parole del procuratore capo di Treviso: “Infondata la valutazione di ‘non urgenza’ dopo denuncia della vittima”
In conferenza stampa, il procuratore capo di Treviso, Marco Martani, ha delineato i contorni delle indagini e le evidenze finora emerse anche alla luce della denuncia di stalking che la vittima, sostenuta dal marito, aveva presentato lo scorso ottobre nei confronti dell’attule indagato per l’omicidio. Vanessa Ballan avrebbe detto di essere ricattata da Fandaj Bujar che, in alcuni messaggi, l’avrebbe minacciata di inviare alcuni contenuti intimi al marito dopo la fine della loro relazione extraconiugale. “La relazione durava dal 2022 – ha dichiarato Martani -, poi Vanessa Ballan aveva ritenuto di interromperla ma lui non aveva accettato questo fatto e aveva iniziato a perseguitarla. Questa persecuzione si esplicitava soprattutto sul luogo di lavoro della vittima, un supermercato, e una volta le era entrato anche in casa. In quella occasione aveva scavalcato la recinzione in un angolo morto, non ripreso dal sistema di sicurezza, però non aveva avuto un comportamento violento contro di lei“.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, riportata dal procuratore capo di Treviso, Vanessa Ballan avrebbe sopportato per mesi le condotte persecutorie dell’indagato “nel tentativo di tenere celata la relazione extraconiugale al compagno“. Il marito della 27enne, a un certo punto, si sarebbe accorto e avrebbe deciso di sostenere sua moglie accompagnandola in caserma per depositare querela. “Doveva essere il presupposto per la richiesta di una misura di divieto di avvicinamento – ha aggiunto Martani –, c’è da dire che, di fronte a una volontà così feroce e determinata di omicidio, questa misura non so fino a che punto l’avrebbe potuto impedire. L’unica misura che avrebbe dato la certezza che lui non avrebbe potuto uccidere era la custodia in carcere. Nel caso specifico è stato trattato dal magistrato di turno esterno, nel giro di un giorno, ha disposto la perquisizione e poi che il fascicolo passasse al magistrato di turno ‘fasce deboli’ il quale ha ritenuto di approfondire gli atti di indagine chiedendo i tabulati del telefono del Bujar, perché i messaggi che mandava a Vanessa erano stati cancellati dalla stessa. Quindi era necessario attendere l’esito dei tabulati, esito che non era ancora arrivato. In questi due mesi non c’erano stati altri episodi allarmanti, quindi la valutazione che era stata fatta dal magistrato era di ‘non urgenza’ per una richiesta di misura cautelare. Alla luce di quello che è successo, ovviamente, tale valutazione si è rivelata infondata“.