Tra Vanessa Bryant, vedova del campione di basket Kobe Bryant e la madre Sofia Laine non sembra scorrere buon sangue al punto che quest’ultima avrebbe deciso di portare in tribunale la figlia, facendole causa. La mamma, secondo quanto si legge nei depositati in un tribunale della California e ripresi dal Fatto Quotidiano online, avrebbe chiesto il pagamento di arretrati per il lavoro di “assistente personale e tata” mentre Vanessa Bryant si sarebbe difesa asserendo: “Sta solo cercando di estorcere del denaro, ancora”, respingendo con decisione le accuse e contro-querelando la donna. La versione resa nota da Vanessa, che oltre all’amato marito ha perso anche la piccola figlia Gianna, ha trovato spazio in un lungo sfogo affidato ai social e contiene una verità del tutto opposta a quella della madre Sofia. La signora Laine ha infatti spiegato: “Kobe mi aveva promesso che si sarebbe occupato di me tutta la vita. Dopo che è morto mia figlia mi ha messo alla porta”.
La donna ha anche precisato che avrebbe fatto da baby sitter ai figli avuti da Vanessa e Kobe per ben 18 anni “senza risparmiarmi e senza compensi, neppure durante le festività”. La replica di Vanessa però non si è fatta attendere e su Instagram ha precisato: “Ci siamo presi cura di mia madre per vent’anni. Non è mai stata la nostra baby sitter, siamo stati noi ad avere cura di lei, adesso vuole solo estorcermi denaro. Si è occupata delle prime due bambine solo a tempo parziale”.
VANESSA BRYANT CONTRO LA MADRE SOFIA LAINE: LE ACCUSE
In un lungo post su Instagram, Vanessa Bryant si è sfogata dopo le accuse della madre tuonando: “Le sue pretese sono puerili, scandalose, ma mi fanno molto male”. Per la vedova di Kobe, il genitore materno avrebbe cercato in tutti i modi di “estorcere denaro e vivere alle spalle della nostra famiglia”, smentendo che sia mai stata la loro tata e asserendo piuttosto di aver sempre vissuto in case pagate da loro “ma mai con noi”. Quindi smentisce punto per punto le parole della signora Laine asserendo: “Ha visto le nipoti di tanto in tanto. Io e mio marito abbiamo sempre provveduto direttamente alla cura delle nostre figlie, a tempo pieno. Lei ha badato alle nipoti di tanto in tanto, come una normale nonna, ma non si è mai occupata delle nostre finanze”. Adesso però la madre avrebbe chiesto “di essere pagata 96 dollari l’ora per aver lavorato 12 ore al giorno per 18 anni badando alle nipoti”. Dopo la morte di Kobe, la figlia Vanessa avrebbe cercato di prendersi cura della donna dandole un assegno mensile e cercandole una nuova casa, ma lei invece attraverso degli intermediari le avrebbe chiesto “5 milioni di dollari, una casa nuova e un Suv“. Non avendola accontentata la donna avrebbe portato avanti, a detta della vedova Kobe, “accuse false e assurde, cercando il modo di vivere alle mie spalle”, senza badare al dolore che questo avrebbe potuto provocare a lei ed alle nipoti.