Vanessa Scalera, celebre agli occhi del pubblico di Rai Uno per merito della serie tv “Imma Tataranni”, ha rivelato di non essere affatto cresciuta a pane e teatro e di non avere avuto alcun tipo di folgorazione particolare. Semplicemente, sentiva di volersi esprimere su un palcoscenico, ma, come ha dichiarato lei stessa al “Corriere della Sera”, “vengo da un paesino in provincia di Brindisi dove non esiste un cinema e il teatro c’è, ma è chiuso. Non ho avuto un humus fertile, però da quella aridità sono nate la mia curiosità e la mia voglia di conoscere qualcosa che puoi solo desiderare”.
Sin dall’inizio, Vanessa Scalera ha dovuto fare i conti con un mestiere, quello dell’attrice, che vive di alti e bassi, con mesi di vuoto lavorativo, ma, dopo i momenti difficili, sono arrivate anche per lei le soddisfazioni. Il riferimento è proprio a “Imma Tataranni”, fiction in cui interpreta l’omonimo sostituto procuratore e che “mi ha dato la possibilità di esplodere e farmi conoscere a un’età in cui si pensa che un’attrice, ormai, non lo possa più fare. Ho sfatato un mito. Negli anni Duemila si diceva che se non sfondavi dai venti ai trent’anni non era possibile succedesse dopo. Invece… Devo dire però che non ho mai proiettato il mio percorso nel futuro, ho sempre badato all’oggi, al massimo al domani, pensando non a diventare famosa, ma a poter campare di questo mestiere”.
VANESSA SCALERA: “IMMA TATARANNI? NON HO QUEI COLORI…”
Sempre al “Corriere della Sera”, Vanessa Scalera ha confidato di aver dovuto superare 6 provini prima di essere scelta come volto di Imma Tataranni: “Avevo beccato delle corde del personaggio e intercettato la visione del regista, ma nel mio passato sono tantissimi i provini andati male. Questo personaggio ha cambiato le cose: se entri in casa del pubblico da sconosciuta e piaci, beh, quella è la cosa più bella del mondo. Tuttavia, quella di Imma è una maschera, io sono molto diversa da lei, non ho quei colori. Però poi sono arrivati anche tanti altri ruoli e le persone hanno iniziato a capire chi fossi”.
Scalera ha anche tenuto a sottolineare quanto sia insensata la guerra tra cinema e tv: “Ormai anche i più grandi registi sbarcano sulle piattaforme, non ha senso creare divisioni. Cosa vorrei fare? Vorrei leggere delle sceneggiature belle e poi, magari, farle. Qualcuna in effetti l’ho letta e, per fortuna, la sto anche facendo”.