Vanessa Scalera, attrice italiana che interpreta Imma Tataranni nell’omonima fiction di casa Rai, ha criticato apertamente la campagna di accoglienza dell’ex ministro dell’interno Matteo Salvini. Ha espresso il proprio pensiero ai microfoni di Fanpage, confermandosi di fatto in linea con il modus operandi tenuto dallo stesso personaggio interpretato: “È una politica scellerata in questo senso – dice la Scalera – si è perso proprio il senso dell’umanità. Mi fa male vedere quelle immagini. Mi fa male che un essere umano non porga la mano all’altro. È una cosa che dovrebbe toccare tutti nel profondo. Secondo me gran parte degli italiani la pensa come me”. L’attrice brindisina ha voluto sottolineare come per la sua terra di origine, la Puglia, l’accoglienza sia sempre stato un tema centrale, un valore quasi sacro, a cominciare dai primi anni ’90, e dai famosi barconi stracolmi di gente proveniente dall’Albania.



VANESSA SCALERA: “PUGLIA TERRA DI ACCOGLIENZA”

“La Puglia è stata per anni una terra sede di accoglienza – le sue parole – Io ho ancora negli occhi il ricordo della nave che arrivò a Brindisi. Di come i pugliesi furono accoglienti. Non c’era più il mare di mezzo. Stavamo accogliendo delle persone che erano disperate, che volevano un futuro migliore. Ricordo quell’umanità. Quei brindisini che si fecero in quattro per accoglierli. Dovremmo recuperare quel senso di accoglienza. È disumano voltarsi dall’altra parte”. Secondo l’attrice di Imma Tataranni, molti politici giocano sulla “fragilità e sulla paura dell’essere umano”, chiudendosi nei confronti dell’altro, e del “diverso”, quando invece sarebbe meglio aprirsi: “Hanno giocato sulla paura ed è terribile – continua il volto noto del piccolo schermo – la paura nega la libertà. Dicono ‘Ci rubano il lavoro?’. Non rubano proprio niente. Sei tu che stai rubando a loro la possibilità di essere accettati e compresi. È un mondo che si è capovolto e mi fa male”. Cosa bisogna fare quindi per provare a migliorare la situazione? Secondo la Scalera è necessario educare fin da piccoli all’accoglienza: “Bisogna insegnarlo ai bambini. È una questione di senso civico, bisogna insegnarlo nelle scuole. Bisogna che i bambini imparino a collaborare con gli altri. È compito della scuola, della famiglia”.

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