Non c’è mai stata storia tra le fiction di Rai e Mediaset, forse a parte I Cesaroni e Squadra Antimafia. Oggi tocca alla fiction Vanina – Un vicequestore a Catania. Ultimamente sull’ammiraglia del Biscione è in onda al giovedì e venerdì sera Terra Amara, soap opera turca. C’è stato un bombardamento massiccio di messa in onda settimanalmente al pomeriggio e poi una promozione anche in prime time, inizialmente al giovedì e poi anche al venerdì. Come dire: c’è solo ‘sta zuppa tutti i giorni a pranzo per un anno che poi diventa anche il piatto prelibato per qualche cena. O mangi sta minestra o salti la finestra.
Nella preistoria della tv le soap si vedevano su Rete 4, vi ricordate Sonia Braga e le soap brasiliane che fecero furore e audience? Ora le vediamo, ahimè, su Canale 5. Un salto con l’asta verso il basso non solo per l’avvento delle piattaforme streaming. Mediaset è da un decennio che non sforna fiction decenti: è vero che i costi di produzione sono elevati, ma le poche realizzate con due lire con Gabriel Garko e altri attori decisamente fuori ruolo hanno dato dei risultati insufficienti. Salvo solo (un pochetto) Squadra Antimafia.
In primis ci vogliono le idee e la Rai che ha fatto in questi anni? Ha trasportato i libri all’apice delle vendite (son tutti gialli e polizieschi) in tv. Lasciamo stare Camilleri e Montalbano, in Rai è arrivato Rocco Schiavone, I Bastardi di Pizzofalcone, Il Commissario Ricciardi, Emma Tataranni, Lolita Lobosco. Per non parlare della serie L’amica geniale che Mediaset aveva rifiutato. Ci voleva lungimiranza e fiuto, non un genio ai vertici della direzione fiction di Cologno Monzese.
Ora c’è stato un guizzo, Mediaset ha co-prodotto quattro puntate tratte dai romanzi gialli di Cristina Cassar Scalia, Vanina – Un vicequestore a Catania. La prima è andata in onda mercoledì 28 marzo e ha vinto la serata con 3.308.000 spettatori con uno share del 19,3%. Stasera tocca alla seconda puntata.
Vanina Guarrasi è a capo della Sezione Omicidi della Squadra Mobile di Catania. Da adolescente ha assistito a Palermo all’uccisione del padre poliziotto da parte della mafia e per onorarne la memoria e per senso di giustizia ha intrapreso la carriera in Polizia nell’Antimafia di Palermo. Lì ha avuto una storia d’amore con il magistrato Paolo Malfitano, che si occupa di Cosa Nostra. A un certo punto ha deciso di dare uno stop a tutto e ha chiesto il trasferimento a Catania per staccare con il passato e rivitalizzarsi.
Sotto le pendici dell’Etna, il commissario Vanina si occupa di omicidi comuni e qui abbiamo la prima indagine tratta dal romanzo Il re del gelato. Ogni puntata è incentrata su un romanzo, con un inizio e una fine del caso in questione, ma il filo rosso della vita di Vanina si dipanerà nelle quatto puntate. I libri sfornati dall’autrice sono per ora sette e se gli ascolti continueranno a essere buoni sicuramente vi sarà una seconda serie. Le storie sono semplici, fatti di malavita locale, omicidi, in cui emergono persone e situazioni tipiche del luogo. Stesso format dei Bastardi di Pizzofalcone, Tataranni e Lolita. Perciò vi è una caratterizzazione precisa e particolare dei personaggi locali e allo stesso tempo delle figure dei collaboratori di Vanina.
Questi è interpretata dalla bella e brava Giusy Buscemi, ex Miss Italia e già attrice in diverse fiction. Un unico appunto, mi sembra troppo giovane per il ruolo, ma ce la mette tutta. La sua squadra è formata dal solido Spanò, Claudio Castrogiovanni, attore di tante fiction; la motociclista vegana Marta Bonazzoli (Paola Giannini); il sovrintendente sempre vestito da marine, ma goffo, Mimmo Nunnari (Giulio Della Monica) e l’agente alle prime armi Salvatore Lo Faro (Danilo Arena).
Il capo di Vanina è Tito Macchia (Orlando Cinque), nel libro un omone grande e grosso e qui invece non lo è; Giorgio Marchesi (tanti film e fiction) interpreta il magistrato Paolo Malfitano, dove i vent’anni di differenza con Vanina si vedono tutti; il pediatra Manfredi Monterreale, che inizia a intrecciare una storia con l’ispettrice capo, è Corrado Fortuna, poliedrico attore.
Gli scostamenti dal romanzo ci stanno nell’insieme del racconto del film Vanina, un vicequestore a Catania. Comunque gli attori definiscono al meglio ogni personaggio. La fotografia è pulita, fissa, luminosa, immagini con drone giustamente non esagerate, ancora poche scene di Catania ed Etna, ma ci saranno sicuramente, perché le location sono una valore aggiunto. In generale una buona fiction.
Anche Mediaset ha la sua piattaforma streaming, Infinity, dove potete rivedere la puntata e tutti i programmi principali delle reti Mediaset.
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