VANNACCI SMENTISCE IL NUOVO PARTITO FUORI DALLA LEGA: “RESTO FEDELE A SALVINI”

Sarà un movimento di persone, un movimento e comitato culturale, ma non un partito: il generale Roberto Vannacci da Portorotondo rilancia la sfida al “mondo al contrario” garantendo che non fonderà nessun nuovo partito fuori dalla Lega che lo ha accolto e candidato con successo alle ultime Elezioni Europee 2024. Intervistato dal “Corriere della Sera” dopo la serata di presentazione del suo ultimo libro, il generale ed europarlamentare Roberto Vannacci chiarisce subito le “sirene” apparse sui quotidiano negli scorsi giorni: «Smentisco nella maniera più assoluta. Queste sono le persone che vogliono mettere zizzania tra me e la Lega».



L’idea di fondare un nuovo partito nasce dall’ampliamento del movimento culturale che nascerà nei prossimi giorni con Vannacci alla guida, ma costruire un nuovo soggetto politico fuori dalla Lega è una pura invenzione secondo lo stesso generale: «io sono fedele alla parola data a Matteo Salvini». Quello che sarà prova a spiegarlo Vannacci facendo intendere che la sua sarà molto probabilmente una “corrente” interna, un comitato prettamente culturale: «Quello che esiste è un movimento inizialmente culturale — Il mondo al contrario — che si sta ampliando, perché c’è sempre più gente che mi supporta: guardi questa piazza. Prima questo movimento seguiva un generale, poi uno scrittore, adesso segue un politico e sta quindi cambiando la propria ragione sociale».



IL MOVIMENTO CULTURALE E LO STOP ALLO IUS SOLI: “ACCOGLIENZA È UNA COSA, UN’ALTRA LA CITTADINANZA”. COSA HA DETTO VANNACCI

Dal “mondo al contrario” ad un nuovo partito insomma non avverrà il passo per un Vannacci saldo nel rivendicare il lavoro che saprà portare a Bruxelles mentre prosegue il suo tour nella Penisola per far conoscere a più gente possibile valori, ideali e proposte. Il partito di riferimento resta e resterà la Lega, garantisce il generale, mentre l’associazione politica metterà assieme «tutti quelli che vedono in Vannacci un esponente di spicco della politica moderna. Io con la Lega condivido dei principi chiarissimi: sicurezza, sovranità, radici, famiglia e cultura».



L’onda generata con le Europee, spiega sorridendo al “Corriere della Sera” lo stesso generale, è pronta a trasformarci in uno «tsunami» con la crescita del movimento culturale e politico che vedrà protagonisti anche due suoi ex collaboratori militari come Umberto Fusco e Fabio Filomeni. Dopo la recente festa della Lega a Pontida, Vannacci conferma la sua presenza anche allo storico raduno del prossimo 6 ottobre sulle acque del Po: «Tutti quelli che mi criticano non mi hanno mai conosciuto: invito loro a farlo, poi ne riparliamo». Passaggio finale è riservato ad un tema prettamente politico come la polemica esplosa negli scorsi giorni tra Forza Italia e lo stesso Governo per una apertura fatta da Tajani allo Ius Scholae, con rischio d “inciucio” con lo Ius Soli voluto dal Pd: Vannacci come Salvini ribadisce il concetto chiave della Lega, «se uno nasce in una scuderia non è un cavallo. Una cosa è l’accoglienza, un’altra è la cittadinanza».Il generale pone la domanda retorica già presentata nelle ultime conferenze in giro per il Paese: per quale motivo, si chiede Roberto Vannacci, una persona che viene da un Paese straniero «dovrebbe ottenere la cittadinanza solo per averci studiato due anni?».