Si parla di energia nucleare stamane sulle pagine de La Verità ma anche di ambiente e di transizione energetica, e a riguardo è stata intervistata il viceministro all’Energia Vannia Gava. La Svezia ha di fatto confermato l’orientamento verso il nucleare, e la numero due del ministero dell’ambiente ha spiegato: «Quasi tutti i Paesi sono pragmatici a casa loro ed oltranzisti in Europa. Io la vedo così. I singoli Stati devono salvaguardare il loro interesse nazionale in un contesto di armonia dell’Unione europea. La Svezia decide di puntare ancora più sul nucleare. La crisi energetica ha molto influito in questo cambiamento. Non si può demonizzare alcuna fonte di energia. Il nucleare dal canto suo emette zero CO2 e mette in sicurezza energetica un Paese».



E in merito all’Italia Gava sottolinea con forza: «Abbiamo sdoganato intanto la parola nucleare e possiamo parlarne tranquillamente senza indossare il giubbotto antiproiettile. Tanti i Paesi che hanno messo risorse in ricerca e sviluppo in tema di fissione e fusione nucleare». E ancora: «Dobbiamo incentivare ricerca e produzione. Dico che abbiamo bisogno di un Piano Mattei per il gas ma anche di un Piano Fermi per il nucleare. Abbiamo organismi importanti come Cnr ed Enea che possono fare tanto sulla ricerca».



VANNIA GAVA: “PER LE CASE GREEN E’ TUTTO FERMO IN UE”

Sulla famose e tanto criticate case green, Gava precisa che ad oggi in Ue è «Tutto fermo perché c’è una distanza sulla condivisione della traiettoria di riqualificazione degli immobili fra Consiglio e Parlamento in Ue. Vogliono fare tutto e troppo in fretta. Sappiamo di avere un parco immobiliare da riqualificare. Tutti d’accordo sull’obiettivo di risparmiare energia. Ma soprattutto non possiamo darci tutti questi obiettivi senza metterci fondi. La Banca centrale e la Corte dei conti europee hanno criticato queste misure proprio perché sono senza fondi».



Giochi chiusi infine per quanto riguarda il ban dell’Ue ai motori termici: «I giochi purtroppo mi sembrano fatti e la partita appare sostanzialmente chiusa con la messa al bando dei motori a scoppio a partire dal 2035. Abbiamo un fronte aperto però per utilizzarli se alimentati con biocarburante prodotto da oli vegetali. Questa è una tecnologia che già c’è; al contrario dei cosiddetti e-fuel (o carburanti sintetici) prodotti in laboratorio. Una tecnologia che ancora non esiste di fatto».