E’ scioccata la comunità di Morazzone, in provincia di Varese, dove Davide Paitoni, 40enne già ai domiciliari per aver tentato di uccidere un collega di lavoro, ha ammazzato il figlio di soli 7 anni, per poi tentare di uccidere l’ex moglie e quindi un timido tentativo di suicidarsi. Accanto al corpo del piccolo, prima stordito, forse soffocato, e poi assassinato con una coltellata alla gola, sono stati lasciati due biglietti, entrambi destinati al padre 72enne. Paitoni dice di aver fatto quel terribile gesto per vendetta nei confronti dell’ex moglie, annunciando di voler uccidere anche l’ex compagna e poi di suicidarsi: «Ora raggiungerò la mamma in cielo».



Dopo la fuga il messaggio vocale: «Papà non aprire l’armadio», non volendo far assistere a quel terribile spettacolo il genitore. Per il Capodanno, il piccolo di sette anni era stato affidato al padre, così come stabilito dagli accordi legali della coppia. La famiglia materna era però contraria, aveva fatto resistenze, non voleva che il bimbo stesse in casa con il padre ai domiciliari.



VARESE, DAVIDE PAITONI HA LASCIATO DUE BIGLIETTI VICINO AL CORPO DEL FIGLIO: “I NONNI NON ERANO TRANQUILLI”

«I nonni non erano più tranquilli», le parole di un amico, riportate dall’edizione online del Corriere della Sera. L’ex compagna di Paitoni aveva denunciato tre anni fa l’uomo per lesioni, poi i due si erano separati da un anno e mezzo anche se l’iter legale non si era ancora ufficialmente concluso. In estate ci era stato poi un mezzo riavvicinamento, prima di nuovi dissidi.

«Il papà era sempre stato affettuoso e premuroso con Daniele. Faceva di tutto per vederlo», raccontano sconvolti gli avvocati. Secondo i magistrati, l’accusa di tentato omicidio nei confronti del suo collega, non intaccava comunque il diritto dello stesso 40enne di vedere e crescere il figlio. Qualcuno parla di tragedia annunciata, così come spesso e volentieri vi abbiamo raccontato negli ultimi tempi. Purtroppo la follia umana, proprio perchè tale, è spesso e volentieri difficile da anticipare.