Continua ad allungarsi drammaticamente la lista dei morti sul lavoro. Un nuovo incidente è avvenuto nella giornata di oggi a Gorla Minore, in provincia di Varese. Ad avere la peggio, come rivela Today.it, un giovane operaio di 39 anni che è morto poco dopo le 16 dopo essere rimasto coinvolto in un tragico incidente sul posto di lavoro. Per l’uomo non c’è stato nulla da fare in quanto è morto dopo il suo arrivo al pronto soccorso dell’ospedale di Varese, trasportato d’urgenza in eliambulanza. Stando a quanto emerso da fonti del 118, pare che il 39enne sia rimasto incastrato tra due rulli in un macchinario proprio mentre era al lavoro in una ditta di via Ambrogio Colombo. Le dinamiche dell’accaduto, tuttavia, non sono ancora del tutto chiare e saranno le indagini a far emergere maggiori dettagli. Certamente il decesso di va ad aggiungere ad una seconda tragedia avvenuta solo nella giornata di ieri ad Alianello, in provincia di Matera. In quel caso due operai sono morti durante le ispezioni di una discarica dismessa. I loro corpi sono stati recuperati a 30 metri di profondità, in un pozzo, dai vigili del fuoco del nucleo speleo alpini fluviale, forse deceduti a causa del monossidi di carbonio.
INCIDENTE SUL LAVORO: GLI ULTIMI CASI MORTALI
L’incidente sul lavoro che si è verificato oggi a Varese fa parte di una lista interminabile di episodi spiacevoli. Sempre nella giornata odierna, è morto l’operatore di Autostrade che lo scorso 4 agosto era stato travolto da un tir mentre era in servizio in galleria sulla A12. L’uomo, Renato Nicolini, si era fermato a prestare soccorso ad un automobilista in difficoltà. A causa delle gravi ferite riportate era stato ricoverato al San Martino di Genova dove però è deceduto dopo quasi un mese di agonia. Questi sono solo gli ultimi casi di morti bianche riportati dalle cronache nazionali ma secondo i dati Inail, gli incidenti mortali sul lavoro sarebbero in costante aumento. I dati fanno riferimento ai primi sette mesi del 2019 e le denunce di infortuni sul lavoro presentate all’Inail tra gennaio e luglio sono state oltre 328mila, -0.02% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. In 599 casi però, gli operai coinvolti sono andati incontro alla morte, con un aumento del +2%. Le regioni in cui si sono registrati gli aumenti sono state Sardegna (+3,5%) e Umbria (+3,0%).