In attesa che anche in Italia esploda la variante Delta, l’indiana, le multinazionali farmaceutiche sono al lavoro sul vaccino per la Beta, quella che in precedenza veniva definitiva sudafricana. Come riferito da numerosi organi di informazione online in queste ultime ore, a cominciare dal sito di RaiNews, AstraZeneca in collaborazione con l’università di Oxford, ha spiegato di aver iniziato i primi test appunto per aggiornare il proprio vaccino contro la variante Beta, iniettando il siero ad alcuni volontari nell’ambito di studi clinici per misurare l’efficacia dello stesso prodotto.



L’università ha diramato un comunicato in cui ha fatto sapere che in questa fase dei trial (fase due e tre dei test clinici sull’uomo), verranno coinvolte 2.250 persone, tutte reclutate nel Regno Unito ma anche Sudafrica, Brasile e Polonia, e fra i tanti partecipanti vi saranno anche persone che hanno ricevuto entrambe le dosi del vaccino AstraZeneca (prima versione) o anche Pfizer; inoltre, ci saranno anche pazienti non immunizzati, quindi, che non hanno completato il ciclo vaccinale o che non hanno ricevuto nemmeno una dose.



ASTRAZENECA E OXFORD AL LAVORO SU VACCINO VARIANTE BETA: “LAVORO IMPORTANTE”

“Testare le dosi di richiamo dei vaccini esistenti e dei vaccini contro nuove varianti – le parole del professor Andrew Pollard, direttore dell’Oxford vaccine group, sul nuovo vaccino di AstraZeneca – è importante per assicurarci di essere il più preparati possibile per stare al passo con la pandemia di Coronavirus, se il loro uso si rivelasse necessario”.

Così invece ha parlato Sir Mene Pangalos, Executive Vice President, BioPharmaceuticals R&D: “È importante continuare a stare al passo con le varianti geneticamente distinte del coronavirus. AZD2816 (il nome tecnico del nuovo vaccino di AstraZeneca ndr) dovrebbe aiutare ad ampliare la risposta immunitaria degli individui contro le varianti emergenti. Avviare lo studio di Fase II/III per AZD2816 significa che possiamo essere preparati se in futuro fosse necessario un vaccino variante”. I dati di questi test sono attesi entro la fine dell’anno.