Il Centro europeo per la sorveglianza delle malattie infettive (Ecdc) ricostruisce in un documento di 13 pagine la storia della variante Covid scoperta in Gran Bretagna. In particolare, è stato ripercorso il cammino dal sud-est dell’Inghilterra dopo una veloce recrudescenza di casi. Perché ha colpito il Regno Unito? In realtà sono stati rapidi a scoprirla, anche perché vantano un sistema di sequenziamento che è al top in Europa. Il National Health, infatti, dispone di un consorzio di laboratori che contribuiscono in maniera importante a depositare le sequenze di Sars-CoV-2 nel principale database mondiale, Gisaid. Infatti, su 270mila sequenze, 120mila sono britanniche.



Sull’origine della variante Covid, comunque, ci sono tre ipotesi, riportate dal Corriere della Sera. La prima è che si sia sviluppata in un paziente immunodepresso il quale ha avuto per lungo tempo l’infezione Covid prima di guarire, favorendo così l’accumulo di tante piccole mutazioni. La seconda, che però viene ritenuta meno probabile, è che il virus sia passato dall’uomo all’animale e poi è tornato all’uomo dopo la mutazione, come accaduto ad esempio in Danimarca con il virus passato dai visoni all’uomo. La terza è che la variante si sai diffusa ampiamente in Europa e che Londra abbia avuto la capacità di individuarla prima. (agg. di Silvana Palazzo)



VARIANTE COVID, “23 MUTAZIONI IN POCO TEMPO”

La nuova variante Covid spaventa l’Europa e complica la gestione della pandemia, tanto che l’Italia, come altri paesi, ha deciso di sospendere i voli con la Gran Bretagna. La mutazione del coronavirus però circola già nel Vecchio Continente, infatti ieri sera in Italia è stato annunciato che è stato riscontrato un soggetto positivo alla nuova variante. La conferma dell’isolamento della nuova variante Covid è arrivata pure da Paola Stefanelli dell’Istituto superiore di sanità (Iss), che chiede analisi di laboratorio in vitro. Al Tg1 è intervenuto anche Alessandro Carabelli, ricercatore dell’Università di Cambridge che ha preso parte allo studio sulla prima variante. «La cosa che rende speciale questa variante è la presenza di 23 mutazioni che il virus ha acquisito in un lasso di tempo molto breve». Il virus muta, ma lo fa molto lentamente. Si parla di una o due mutazioni al mese. «Potete capire che accumulare 23 mutazioni nel giro di poche settimane è unico. Questa variante è interessante, da monitorare».



VARIANTE COVID, REZZA: “NON ALTERA EFFICACIA VACCINI”

La notizia della scoperta della nuova variante Covid in Gran Bretagna preoccupa perché si teme che possa rendere inefficaci i vaccini che sono stati messi a punto. Ma in tal senso arrivano rassicurazioni. «Nonostante si ipotizzi che queste mutazioni possano aumentare la trasmissibilità del virus, non sembrano alterare né l’aggressività clinica né la risposta ai vaccini», ha dichiarato il professor Giovanni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute, in un videomessaggio. Nel merito sono intervenuti anche esperti dell’Unione europea, secondo cui i vaccini anti Covid esistenti sono efficaci contro il nuovo ceppo a rapida diffusione che è stato identificato. «Secondo quanto sappiamo finora» la nuova variante «non ha alcun impatto sui vaccini», che rimangono «efficaci», ha spiegato il ministro tedesco della Salute, Jens Spahn, intervenuto ai microfoni dell’emittente Zdf. Inoltre, ha spiegato che sono in corso colloqui tra esperti presso le autorità europee.