E’ “altamente probabile” che il vaccino Pfizer/BioNTechpossa difendere anche contro questa variante” del coronavirus: nella malaugurata ipotesi che questo non accada, però, un adeguamento del siero alla mutazione inglese “durerebbe sei settimane“. Lo ha detto il fondatore di Biontech, Ugur Sahin, durante la presentazione a Magonza del vaccino anticovid prodotto con la Pfizer, e autorizzato lunedì dall’Ema e dall’Ue. Secondo Sahin, la mutazione “è un po’ diversa” da quelle prese in considerazione finora, e adesso serviranno due settimane per raccogliere dati necessari a capire se il vaccino funzioni anche contro essa. In ogni caso per “aggiornare” il vaccino non si dovrebbe ripartire da zero, ma basterebbe un mese e mezzo di lavoro. Ad allungare i tempi sarebbe però la procedura per ottenere l’autorizzazione per la messa sul mercato del siero. (agg. di Dario D’Angelo)



VARIANTE COVID INGLESE, OMS: “NON E’ PIU’ LETALE”

«La Gran Bretagna rende noto che questa variante Covid inglese si trasmette più facilmente ma non ci sono elementi per ritenere che provochi conseguenze più gravi o sia mortale»: così il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha inoltre evidenziato che è naturale che i virus mutino con il corso del tempo ed è in corso una collaborazione tra scienziati per comprendere come «questi mutamenti genetici possano condizionare il comportamento del virus».



Il professor Giorgio Palù ha parlato di allarme ingiustificato, mentre il genetista Giorgi ha precisato che il vaccino Covid resta valido. Dello stesso avviso la virologa Paola Stefanelli, intervenuto Paola Stefanelli: «Non c’è alcuna evidenza scientifica al momento di un’inefficacia del vaccino. E non siamo nemmeno in grado di dire che un vaccino possa funzionare meglio di un altro. Tra l’altro siamo ancora alla caratterizzazione genetica, poi bisognerebbe fare uno studio fenotipico. Trovate le mutazioni sul genoma, poi, dobbiamo vedere come queste incidono sulla conformazione della proteina spike. Quindi se possono influenzarla tanto da capitare in quella parte della proteina che deve essere riconosciuta dall’anticorpo indotto dai vaccini». (Aggiornamento di MB)



VARIANTE COVID INGLESE, EMA: “VACCINO FUNZIONERÀ”

«Al momento non c’è alcuna evidenza che suggerisca che il nuovo vaccino non funzionerà sulla nuova varietà del coronavirus», ha spiegato l’Ema (Agenzia Europea del Farmaco) nell’annunciare il via libera alla commercializzazione tanto attesa per il vaccino anti-Covid di Pfizer-BioNTech. Mentre in giornata oggi parlerà alla nazione il Premier Boris Johnson per fare il punto sulla “variante” Covid, proseguono le analisi nei singoli Paesi Ue per capire se vi siano potenziali diffusioni accelerate della pandemia: secondo quasi tutti gli scienziati interpellati in Italia in queste ore, da ultimo il direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’ospedale San Raffaele di Milano e docente dell’università Vita-Salute Massimo Clementi, l’allarme è quantomeno ingiustificato dai dati. Così l’esperto sentito da Adnkronos Salute: «Perché la variante inglese del coronavirus Sars-CoV-2 spaventa l’Europa? Vorrei capirlo anche io. C’è un allarmismo non giustificato dai dati. Un conto è rilevare una variante, un conto è dire ha caratteristiche biologiche diverse. Questo non lo possiamo affermare finché non mettiamo il virus su colture cellulari e vediamo che sfugge agli anticorpi. E al momento non c’è nessuna evidenza che ci possa far sospettare questo. Dunque al momento è un allarmismo ingiustificato». Se è vero che la mutazione circola da novembre, garantiscono gli studi dell’Ecdc, è altrettanto vero che sono in corso tutte le analisi utili per valutare la pericolosità effettiva di tale variante: «La battaglia contro il virus è ancora molto complessa, come dimostrano anche le ultime notizie provenienti da Londra, ma avere a disposizione un vaccino efficace e sicuro apre una fase nuova e ci dà più forza e fiducia», ha invece commentato il Ministro della Salute Roberto Speranza dopo l’annuncio mondiale del via libera alla commercializzazione del vaccino Pfizer.

SPALLANZANI ISOLA IL VIRUS: “NON È PIÙ AGGRESSIVO”

Questa volta sulla “variante inglese” del Covid-19 sembra essere un coro unanime negli esperti intervenuti nelle ultime ore sulla temibile diffusione del ceppo inglese a livello europeo: «Nuova variante del Sars-Cov-2: non c’è motivo di panico! Non sappiamo se questa variante sia davvero più pericolosa. Servono dati di laboratorio», spiega l’immunologa Antonella Viola dell’Università di Padova. E proprio sui dati arrivano novità interessanti dall’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma che ha immediatamente seguito l’indirizzo dato ieri dall’Ecdc ai Paesi Ue i isolare al più presto il ceppo della variante: «Finora non si è verificata nessuna alterazione preoccupante della virulenza, ma bisogna mantenere alta l’attenzione. Nel Laboratorio di virologia dello Spallanzani è in corso la caratterizzazione della positività dei viaggiatori provenienti dall’Inghilterra», spiega la direzione sanitaria dello Spallanzani. Al momento sono stati allertati tutti i laboratori della rete per intercettare eventuali nuovi casi della variante (al momento ufficiali una coppia di Roma e forse un caso a Bari, ndr), «i virus mutati sono un’evenienza che si è già verificata in questa pandemia» sottolineano ancora dallo Spallanzani dopo aver avvitato l’iter di isolamento sequenza del virus “inglese”. Nel frattempo diversi casi “potenziali” in Italia sono stati messi in isolamento dopo i contatti con gli unici pazienti al momento identificati con la variante del Sars-CoV-2.

LA “PANDEMIA” DELLA NUOVA VARIANTE

Le borse crollano, i cittadini iniziano a spaventarsi e i governi Ue si trovano oggi in riunione d’emergenza per mettere a punto una nuova strategia comune: la variante “inglese” del Covid-19, riconosciuta solo pochi giorni fa tra Londra e il sud-est della Gran Bretagna e annunciata dal Governo Johnson, sta mietendo terrore prima ancora di vittime. Da ieri non solo Uk, Olanda, Danimarca e Australia hanno confermato la presenza di casi isolati di “nuovo” Covid-19, ma anche in Italia una coppia di rientro dall’Inghilterra è risultata positiva alla “variante” (e si trova già in quarantena da giorni secondo tutte le dovute regole garantite dal Ministero della Salute). Per “variante” del Covid, spiegano le autorità sanitarie inglesi che l’hanno riconosciuta nelle scorse settimane, si intende un nuovo ceppo del Sars-CoV-2 che consente al virus di circolare molto più velocemente (quasi il 70% in più) e i primi dati degli ultimi giorni in Uk lo confermerebbero (36mila in sole 24 ore): come hanno spiegato gli scienziati dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Oms, di “varianti” ve ne sono tante dato che più circola il Covid e più vi sono possibilità di mutamento. Ora però il “ceppo inglese” sembra quello che spaventa più di tutti anche se ancora la scienza predica calma, a differenza della politica che nel giro di poche ore ha visto bloccare tutti i voli e i treni dal Regno Unito in Germania, Francia, Olanda, Belgio e da ultimo ieri sera anche l’Italia. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha esortato le autorità sanitarie pubbliche e i laboratori in Europa di «analizzare e sequenziare i campioni di virus per verificare il potenziale di diffusione della nuova variante», riporta l’Adnkronos. Finora infatti, l’analisi preliminare condotta in Gran Bretagna ha suggerito che «la nuova variante è significativamente più trasmissibile rispetto ai ceppi precedenti», ha ribadito l’Ecdc.

VARIANTE INGLESE DEL COVID: COSA CAMBIA PER IL VACCINO?

«E’ altamente improbabile che si perda l’efficacia del vaccino, vorrei rassicurare gli italiani dicendo che la risposta per uscire da questa situazione è il vaccino nel quale dobbiamo tutti porre massima fiducia», ha spiegato ieri sera il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli a “Che tempo che fa” riferendosi al secondo timore che si allarga in queste ore di vigilia del “Vaccine Day” europeo (il prossimo 27 dicembre, ndr). Sebbene infatti la variante inglese del Covid circoli molto rapidamente e già abbia raggiunto diversi Paesi in Europa e nel mondo, «presenta delle mutazioni sulla proteina di superficie del virus, ma nonostante si ipotizzi che queste mutazioni possano aumentare la trasmissibilità del virus, non sembrano alterare né l’aggressività clinica né la risposta ai vaccini», spiega Giovanni Rezza, direttore generale Ministero della Salute. Anche per il direttore Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova, l’esperto Matteo Bassetti non vi sono troppi allarmi da scatenare sulla variante Covid «I vaccini già approvati o ancora in studio funzioneranno lo stesso in quanto i vaccini fanno produrre al nostro corpo anticorpi contro molte parti della proteina spike e la mutazione descritta riguarda solamente una piccola parte. Quindi no panic. Vigiliamo, studiamo e continuiamo con il piano vaccini». La politica europea intanto però si organizza e oggi è prevista una riunione d’emergenza «del meccanismo di risposta alla crisi (Ipcr) per coordinare la risposta alla nuova variante del coronavirus nel Regno Unito», ha annunciato il portavoce della Presidenza tedesca Sebastian Fischer.