Teme l’invasione della variante Delta, ex indiana, l’Oms, l’organizzazione mondiale della sanità. Lo si capisce chiaramente dalle dichiarazioni rilasciate da Hans Kluge, direttore dell’Ufficio regionale per l’Europa della stessa organizzazione, che nel corso della consueta conferenza stampa di aggiornamento sulla pandemia di covid nel Vecchio Continente ha spiegato: “La nuova variante di preoccupazione Delta mostra una maggiore trasmissibilità e una certa fuga immunitaria” ed è “pronta a prendere piede, mentre” ancora oggi “in molti tra le popolazioni vulnerabili di età superiore ai 60 anni rimangono non protetti”.



Kluge ricorda come anche la scorsa estate avevamo attraverso un periodo di calma apparente prima dei nuovi lockdown in autunno e inverno: “Siamo stati già” in una fase simile “prima. Durante la scorsa estate, i casi sono gradualmente aumentati nelle fasce di età più giovani, per poi spostarsi in quelle più anziane, contribuendo a una devastante ripresa, a lockdown e perdite di vite umane, nell’autunno e nell’inverno del 2020. Non ripetiamo questo errore”



OMS, ALLARME VARIANTE DELTA: “GODIAMOCI L’ESTATE MA IN SICUREZZA”

Quindi Kluge ha sottolineato che in 36 su 53 Paesi dell’aerea europea si stanno allentano le misure di restrizione, ma “dobbiamo anche riconoscere che non siamo affatto fuori pericolo – l’allarme del dirigente dell’Oms – i tassi di notifica di casi Covid mostrano in tutta la Regione che la trasmissione comunitaria diffusa del virus continua. Con l’aumento degli incontri sociali, una maggiore mobilità della popolazione e grandi festival e tornei sportivi che si terranno nei prossimi giorni e settimane, l’Oms Europa chiede cautela”.



Critiche anche nei confronti della campagna vaccinale, che secondo l’Oms sta andando troppo a rilento in Europa: “In 6 mesi sono state somministrate nella Regione europea più di 400 milioni di dosi di vaccini Covid. Questa estate, però, la vaccinazione deve avvenire a un ritmo molto più veloce”, perché “ad oggi il 30% delle persone nell’area ha ricevuto almeno una dose e il 17% ha completato il ciclo, e anche se siamo arrivati lontano, non siamo arrivati abbastanza lontano. La copertura vaccinale è lontana dall’essere sufficiente per tutelare la Regione europea da una ripresa”. Quindi Kluge ha dettato la linea d’azione per le prossime settimane: “Agire rapidamente sui segnali di aumento dei casi, ampliando i test e il sequenziamento; intensificando il tracciamento dei contatti. Godersi l’estate ma farlo in sicurezza”.