IL MONITO DELLA REGIONE

Al momento non preoccupa ma serve mantenere una forte attenzione sulla variante Delta: così il Presidente della Regione Attilio Fontana chiarisce, a margine di una conferenza stampa sugli incentivi per la sostituzione delle auto inquinanti, cosa sta avvenendo in Lombardia come nel resto del Paese. «Al momento è stata riscontrata in totale su 81 cittadini: a maggio nell’1,2% circa delle 5.841 genotipizzazioni effettuate, a giugno nell’1,1% del totale sino a ora esaminato di 786 genotipizzazioni», spiega il Governatore confermando i dati pubblicati in anteprima stamane dal Corriere della Sera.



La vicepresidente Letizia Moratti sostiene però che la cosiddetta variante indiana è temibile ma «non preoccupa particolarmente perché abbiamo a disposizione i vaccini. Analisi inglesi confermano infatti che la copertura vaccinale ha una ottima efficacia anche contro questa variante. Se si è vaccinati, anche la variante indiana, come tutte le altre, dovrebbe essere sotto controllo». Fondamentale proseguire nella campagna vaccinale in maniera ancora più imponente rispetto a quanto già effettuato finora: «Tutti i casi di variante Delta in Lombardia sono monitorati e seguiti, la situazione ad oggi è sotto controllo», ribadisce Fontana richiamando il monito per tutti i cittadini, «Da quello che risulta finora dalle valutazioni scientifiche è una variante sensibile al vaccino, ma ha, sembra, una maggiore diffusibilità. Cercheremo di essere particolarmente attenti».



LOMBARDIA, 81 CASI DI VARIANTE DELTA

La variante Delta (indiana) spaventa ma finora, dati alla mano, non ha una forte incidenza nel nostro Paese: stamane il Corriere della Sera ha pubblicato un mini-reportage sui primi effetti dei vaccini su varianti in Lombardia, mostrando i dati sia sui nuovi contagi che sulla effettiva diffusione dell’ultima variante in arrivo dall’India e dalla Gran Bretagna. Mentre il Governo Johnson ha deciso per prorogare le riaperture complete a fine luglio (ma in UK le vaccinazioni sono andate spedite per la scelta di fare subito a tutti una prima dose, il che scherma molto meno sulla variante Delta rispetto al ciclo completo), qui in Italia si assiste al “balletto” sul mix dei vaccini dopo il caos AstraZeneca.



È di oggi la circolare del Ministero della Salute che rende definitiva la vaccinazione eterologa (dopo AZ una seconda dose Pfizer o Moderna) per provare a non perdere ulteriore tempo e completare l’immunità di gregge entro settembre, proprio in vista di varianti più problematiche come quella indiana. Ebbene, dati alla mano, al momento sono 81 i casi di variante Delta registrati in Lombardia secondo i dati visionati dal CorSera: a Milano in particolare preoccupare il focolaio nato nella palestra Virgin di Città Studi (12 contagi, con anche un vaccinato completo) ma solo 1 di questi contagiati è ricoverato e per tutti non vi sono sintomi gravi della malattia Sars-CoV-2.

I DATI SULLE VARIANTI IN LOMBARDIA

Dal 20 dicembre 2020 al 14 giugno 2021, riporta il Corriere della Sera, su 16.638 genotipizzazioni in Lombardia sono stati rilevati per l’appunto 81 casi di variante indiana. 11.373 casi per la variante inglese, segue la brasiliana (283) e la sudafricana (79): ve ne sono poi 786 relativi a varianti non VOC (Variants Of Concern), ovvero varianti che non mostrano aumento della trasmissibilità, malattia più grave e ridotta efficacia di trattamenti o vaccini; infine 4.036 di “wild-type”, la variante originale isolata a Wuhan, in Cina. Dirimente la questione sulla crescita o meno dei casi di varianti con il procedere delle vaccinazioni, tra l’altro nella regione come la Lombardia dove si sono effettuati più somministrazioni in tutta Italia: quella indiana inizia ad essere riscontrata ad aprile con due casi, a maggio altri 70, a giugno per ora 9. Infine, l’elemento più importante e atteso dagli esperti per capire come comportarsi con la variante Delta: finora sono 18.175 i cittadini risultati positivi al Covid-19 dopo essere stati vaccinati, 13.225 dopo la prima dose (lo 0,25%) e 4.950 dopo la seconda (lo 0,22%), tra l’altro la maggior parte dopo vaccino Pfizer (ricevuto dal 67% dei vaccinati lombardi). «Dobbiamo fare più tracciamento e genotipizzazioni: se lo facciamo ora riusciamo ad evitare il peggio», spiega il virologo Fabrizio Pregliasco al Corriere Milano, «deve darci la spinta a vaccinarci: nonostante la variante abbia una maggiore capacità di “bucare” la copertura, il vaccino evita l’infezione da variante tra il 70 e l’80%, e mantiene il 95% di capacità, con due dosi, di evitare le forme di infezioni più gravi». Comunicazioni di servizio della Direzione Generale Welfare Lombardia, dopo lo stop ad AstraZeneca per gli under-60, la rimodulazione della Regione vede le seguenti decisioni:

– i richiami per i vaccinati con prima dose AZ «verranno recuperati gli appuntamenti sospesi tra il 12 e il 16 giugno, e si andranno a sommare ai richiami già previsti nel periodo».

– i richiami con Moderna previsti dal 21 al 30 giugno (circa 80mila lombardi) «vengono posticipati di una settimana, a 42 giorni. Tutti gli interessati dalle modifiche saranno avvisati con sms».