La variante Delta sta dilagando rapidamente in tutto il pianeta e anche in Italia, purtroppo, cominciano a vedersi i primi segnali della sua presenza e della sua straordinaria e rapida capacità di diffusione, complice anche la sua trasmissibilità superiore del 40-60% rispetto alla mutazione Alfa (britannica). Come riporta “Il Corriere della Sera”, tuttavia, gli scienziati cinesi del Centro provinciale di Guangdong per il controllo e la prevenzione delle malattie hanno compiuto uno studio approfondito su di essa, analizzando nel dettaglio il primo cluster rilevato in Cina e scoprendo che l’ex indiana non solo riesce a riprodursi in maniera nettamente e visibilmente più celere, ma è anche accompagnata da una carica virale superiore di almeno 1.000 volte rispetto a quelle che caratterizzano le altre varianti.

Su Twitter Angela Rasmussen, ricercatrice presso l’organizzazione per i vaccini e le malattie infettive dell’Università del Saskatchewan, ha dichiarato che il periodo di incubazione della variante Delta è ridotto rispetto ai virus precedenti. Inoltre, le persone infette stanno diffondendo una tonnellata di virus in più rispetto alle varianti precedenti. Ergo, se le persone emettono 1.000 volte più virus, la probabilità che un contatto stretto sia esposto al contagio è molto più alta.

VARIANTE DELTA PIÙ CONTAGIOSA: LO STUDIO

Lo studio sulla variante Delta menzionato da “Il Corriere della Sera” è stato pubblicato su Virological e ha analizzato un totale di 167 infezioni locali, consentendo ai ricercatori di rilevare con precisione l’intervallo di tempo fra l’esposizione e il raggiungimento della carica virale mediante tampone molecolare. Il periodo “di incubazione” è risultato essere pari a 4 giorni, dunque inferiore rispetto agli altri ceppi.

Non solo: le cariche virali relative nelle infezioni della variante Delta erano 1.260 volte superiori a quelle che caratterizzano le altre mutazioni. Questa maggior carica può pertanto chiarire la ragione delle infezioni: Rasmussen spiega che “le persone non vaccinate non hanno difese contro la variante Delta, mentre le persone parzialmente vaccinate hanno bassi livelli di anticorpi neutralizzanti. Dunque, è facile per la variante Delta superare gli anticorpi solo con la forza dei numeri”.