La variante Delta del Coronavirus non risulta essere più letale, nonostante sia nettamente più trasmissibile rispetto alla versione originaria del virus SARS-CoV-2. A sentenziarlo è stata l’Organizzazione Mondiale della Sanità, per bocca dell’epidemiologa Maria van Kerkhove, la quale ha rilasciato alcune impressioni ufficiali sulla mutazione nel corso del rendez-vous dell’Oms a Ginevra. In particolare, l’esperta ha sostenuto convintamente (supportata dalle statistiche e dai numeri) che “abbiamo visto un aumento dei ricoveri”, da quando l’ex indiana ha cominciato a diffondersi di continente in continente, ma, fortunatamente, “non abbiamo ancora riscontrato un aumento della mortalità”.



Un dato di fatto, a onor del vero, evidenziato a più riprese nelle ultime settimane anche da numerosi virologi italiani, i quali hanno affermato che, sebbene i contagi nel Belpaese siano in crescita e siano tutti collegati alla variante Delta, questi non si traducano in un incremento delle degenze negli ospedali e nelle terapie intensive. Ecco perché, ad oggi, è stato possibile evitare nuove chiusure e restrizioni, anche se la paura che esse possano palesarsi in autunno è concreta.



VARIANTE DELTA, L’OMS: “I VACCINI SONO EFFICACI”

In questo momento, pertanto, tutto sembra essere sotto controllo e la variante Delta una minaccia tanto reale quanto apparentemente “gestibile”. Certo, la partita si giocherà soprattutto sul fronte delle adesioni alla campagna vaccinale: maggiore sarà il totale degli italiani che decideranno di sottoporsi al ciclo completo con due dosi in questa seconda porzione d’estate e maggiore sarà la protezione generale di cui potremo beneficiare tutti dalla mutazione.

Infatti, al di là delle proteste recenti sull’introduzione del Green Pass obbligatorio per lo svolgimento di alcune attività in Italia, giova concedere eco alle frasi pronunciate da Mike Ryan, responsabile delle emergenze dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il quale non ha avuto titubanza alcuna nell’asserire che “i vaccini attualmente approvati forniscono tutti una protezione significativa contro la gravità della malattia e i ricoveri”. La strada da seguire, alla luce dei riscontri scientifici, pare essere stata tracciata e individuata: non resta che imboccarla e incamminarsi verso quella normalità sottratta che manca un po’ a tutti.