I due casi positivi alla variante Covid indiana riscontrati in Veneto hanno fatto scattare l’allarme. Come vi abbiamo raccontato, a Bassano sono stati rilevati due contagiati dalla mutazione innescata in India, tra i Paesi più colpiti dalla pandemia, ma al momento non è ancora possibile fare un’analisi completa sugli effetti della variante, considerando che non vi sono dati a disposizione.



Intervenuto a Un giorno da pecora, il virologo Fabrizio Pregliasco ha spiegato: «Dobbiamo sapere che queste variazioni ci saranno anche in un futuro: quando il virus incontrerà delle difficoltà a diffondersi cercherà continuamente di trovare ulteriori varianti». Pregliasco ha poi aggiunto: «Efficacia dei vaccini sulla variante? Si stanno facendo ulteriori indagini. In Israele mi risulta che abbiano valutato come il Pfizer sia valido, forse con qualche riduzione di efficacia». (Aggiornamento di MB)



VARIANTE INDIANA, DUE CASI IN VENETO

E’ arrivata anche in Italia la variante indiana del covid, precisamente nella regione Veneto. Ad annunciare i primi due casi ufficiali di questa nuova modifica del ceppo originario del virus è stato il governatore Luca Zaia, in occasione della classica conferenza stampa quotidiana di oggi: «Oggi abbiamo 2 indiani a Bassano con la variante indiana – le parole riportato dal quotidiano Il Messaggero – si tratta di cittadini indiani (padre e figlia) rientrati dell’india. La variante è stata confermata dalla dottoressa Ricci. Le varianti ormai sono migliaia, e prima o poi arrivano tutte. Affrontiamo giorno dopo giorno questi aspetti, e andiamo avanti».



La variante indiana sta facendo preoccupare e non poco gli addetti ai lavori, come ha spiegato nella serata di ieri il professore Crisanti, che ha invitato ad un’azione da tolleranza zero per evitare che il virus possa tornare a circolare con forza. Al momento non è chiaro se sia più pericolosa rispetto a quella “classica”, mentre si sa con certezza che è fortemente contagiosa, così come l’inglese.

VARIANTE INDIANA COVID IN VENETO, ZAIA: “SIAMO QUELLI CHE VACCINANO DI PIU’”

Intanto in Veneto prosegue spedita la campagna di vaccinazione, e da oggi è scattata anche la somministrazione delle dosi agli over 60: «Dalle ore 14.00 di oggi presso qualsiasi Ulss – ha spiegato Zaia – gli over 60 si possono prenotare, il primo appuntamento utile sarà da giovedì, e l’agenda sarà sufficientemente aperta». E ancora: «Abbiamo chiesto performance importanti visto che arriverà un bel pò di vaccini, circa 200 mila dosi. Restano aperte le agende dei vulnerabili, dei fragili e dei caregiver over 60. Faccio un appello agli over 70: prenotatevi, se non l’avete ancora fatto da casa potete rivolgervi a qualsiasi farmacia, oppure con il vicino di casa o un nipote o i carabinieri. Se ci arrivano più vaccini, apriremo le agende anche agli over 50 prima dell’estate». Sulle critiche del Pd nei confronti del Veneto, Zaia ha spiegato: «Stanno dicendo che la gente non si vaccina perché noi siamo morbidi. Ma se siamo quelli che vaccinano di più in Italia, chi andiamo a vaccinare, cani e gatti? Se siamo quelli che esauriscono di più i vaccini, di cosa stiamo parlando? La vaccinazione è volontaria – ha precisato – ognuno sceglie se farsela o no, perché siamo tutti artefici del nostro futuro. Dopodiché noi abbiamo messo nelle condizioni tutti i veneti, e lo rivendichiamo con orgoglio, di poter fare velocemente la vaccinazione. Stiamo facendo un bel lavoro, lo dice anche il commissario Figliuolo».