La cosiddetta ‘variante inglese’ del Covid-19 non è solamente più contagiosa rispetto al ceppo originario che abbiamo imparato a conoscere, ma è pure molto più mortale: a darne l’annuncio, mentre il suo Paese assiste a un ulteriore incremento dei casi di contagio, è il premier britannico Boris Johnson che nel corso dell’odierna conferenza stampa in programma a Downing Street ha fatto il punto della situazione. Citando i dati forniti in merito da alcuni scienziati dopo uno studio effettuato su questo ceppo del nuovo Coronavirus che sta spaventando non solo i sudditi di Sua Maestà ma anche il resto dell’Europa, il premier ha spiegato che purtroppo esistono delle evidenze in tal senso e riecheggiando così alcuni timori espressi da Fabrizio Pregliasco.



Il virologo, infatti, proprio di recente aveva detto durante una ospitata televisiva che la ‘variante inglese’ del Covid-19 rischia di diventare da caso relativamente circoscritto al Regno Unito a variante dominante anche in Italia: è delle ultime ore inoltre la notizia non solo di alcuni focolai sviluppatisi in Francia che suggeriscono l’eventualità di una nuova variante locale anche nell’Esagono, ma due casi di ‘English strain’ registrati nella Bergamasca, in quel di Treviglio, e che non rassicurano per nulla in vista delle prossime settimane.



JOHNSON, “VARIANTE INGLESE DEL COVID E’ PIU’ LETALE DEL 30%”

Ad ogni modo, durante il suo incontro con la stampa, Johnson ha chiarito come mai, in base ai nuovi dati in suo possesso, la variante del Coronavirus di cui si parla oramai dallo scorso mese di dicembre sarebbe più letale di quella comune rispetto a quanto gli stessi scienziati pensavano all’inizio: questo ceppo infatti sarebbe di almeno il 30% più letale e questo spiegherebbe l’inusuale aumento dei decessi nel Regno Unito di recente. Infatti se durante la prima ondata della pandemia da Coronavirus nel Paese a morire era solo una persona su 55, secondo quanto confermato da due scienziati britannici e da una pubblicazione apparsa su “The National”, adesso si parla di almeno una persona su 40.



Al momento, in attesa di nuove conferme in tal senso dopo l’annuncio di Johnson, nuovi dubbi si sollevano sia per quanto riguarda le misure di contenimento da adottare sia in merito all’imponente campagna di vaccinazione di massa nel Vecchio Continente: se sui vaccini che sono già stati approvati gli esperti tendono a dire che sono efficaci anche contro la nuova variante e che, comunque, possono essere rifunzionalizzati anche in virtù della loro versatilità, un possibile effetto è quello di una ulteriore stretta nei confronti dei passeggeri che arrivano dal Regno Unito nei Paesi europei. Non va dimenticato che nelle ultime 24 ore le autorità sanitarie UK hanno comunicato ben 1401 decessi e 40.261 casi di positività, ulteriore conferma della presunta maggiore mortalità del ceppo inglese.