La variante inglese Covid si sta dimostrando estremamente letale, soprattutto se confrontata con gli altri ceppi di Coronavirus fin qui noti all’umanità e diffusi nel nostro pianeta. Per quanto concerne la situazione pandemica in Italia, è proprio la mutazione britannica la principale responsabile del periodo difficile che stiamo attraversando a livello di recrudescenza epidemiologica, con focolai rilevabili quasi in ogni regione e con molteplici zone rosse (mirate e non) disseminate lungo lo Stivale, tanto che non si esclude che il Cts e il Governo Draghi possano optare, nel nuovo DPCM, per una soluzione non troppo lontana da un altro lockdown generale.



La variante inglese è così denominata poiché è stata rilevata per la prima volta in Gran Bretagna negli ultimi mesi del 2020, anno archiviato ormai da più di due mesi. In particolare, sotto il profilo meramente statistico, si può asserire che il tasso di mortalità connesso alle infezioni da essa causate è superiore sino al 30% rispetto ai ceppi precedenti.



VARIANTE INGLESE COVID: LO STUDIO SULLA SUA LETALITÀ

La variante inglese del Covid è stata al centro di uno studio pubblicato nelle scorse ore sul British Medical Journal e ripreso, a livello giornalistico, dalla Reuters. In particolare, sono stati rapportati i tassi di mortalità fra le persone infettate nel Regno Unito dalla nuova mutazione e dagli altri ceppi, scoprendo che la prima è contraddistinta da una mortalità nettamente più elevata: in numeri, l’infezione determinata dalla nuova variante ha provocato 227 vittime su 54.906 pazienti ammalati di Coronavirus, mentre i deceduti fra un identico numero di soggetti colpiti da altre varianti le dipartite sono stati 141. Va altresì sottolineato come la variante inglese sia stata segnalata per la prima volta in Gran Bretagna nel mese di settembre, per poi diffondersi con una celerità a dir poco impressionante, sino a risultare presente in più di cento nazioni. Attualmente, secondo quanto si sa su di essa, possiede ventitré mutazioni all’interno del suo codice genetico e sarebbero state alcune di esse a renderla così infettiva e aggressiva, dal momento che, stando a quanto riferito dagli esperti di scienza e di medicina, è molto più trasmissibile rispetto alle altre varianti.

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