La variante inglese del Covid sta mutando già. Lo conferma Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza. Ospite a L’aria che tira su La7, ha fatto il punto sull’emergenza coronavirus in Italia, spiegando che ci troviamo in una «condizione di stabilità» anche se ci sono migliaia di casi e centinaia di decessi al giorno. Ciò è dovuto al fatto che «a dicembre abbiamo preso delle misure abbastanza forti, anche se non quanto io volevo, e questo ha arrestato ma non invertito la crescita di un virus che si sta diffondendo in maniera particolarmente importante». A proposito di questa diffusione, un ruolo potrebbero averlo proprio le varianti Covid arrivate nel nostro Paese, tra cui proprio quella inglese.

«Io ho appena finito un incontro con i colleghi britannici: in Inghilterra questo virus ha cominciato a circolare a settembre e si è manifestato in tutta la sua drammaticità a dicembre. Cioè ci vogliono sostanzialmente due mesi perché questo succeda». E per Walter Ricciardi è quello che sta accadendo anche in Italia.

VARIANTE INGLESE COVID, “ACCELERARE CON VACCINI”

Walter Ricciardi ha spiegato perché abbiamo iniziato a registrare le prime epidemie di variante inglese nelle scuole: «Questa si trasmette molto più frequentemente nei bambini, negli adolescenti e nei giovani, rispetto al ceppo originario, per cui vede nelle aggregazioni di questi ultimi un importante momento di trasmissione». Il consulente del ministero della Salute ha spiegato anche che «è stato inoltre accertato che oltre ad avere una maggiore trasmissibilità, circa il 50 per cento in più, ha anche una più elevata letalità». Dunque, trovano conferma le parole del premier Boris Johnson, che qualche settimana fa nel corso di una conferenza stampa congiunta con i consulenti scientifici del suo governo aveva espresso le sue preoccupazioni anche in relazione a questo aspetto. La buona notizia è che i vaccini anti Covid attualmente in fase di somministrazione sono efficaci contro la variante inglese. «È ancora neutralizzata dal vaccino per cui la necessità è di accelerare la campagna vaccinale per evitare che si creino nuove mutazioni. Anche perché questa variante sta già mutando e potrebbe non rispondere al vaccino».