Una nuova variante del Coronavirus potrebbe presto sconvolgere nuovamente l’intera comunità, nonostante la campagna vaccinale proceda spedita verso l’immunizzazione di buona parte della popolazione. A lanciare l’allarme, seppur ancora velato, è l’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha svelato di aver rintracciato una nuova mutazione del virus che è ad oggi in fase di monitoraggio. La variante, conosciuta scientificamente con la nomenclatura B.1.621, è stata nominata “Variante Mu” ed è stata identificata per la prima volta in Colombia nel gennaio 2021.



Stando alle stime fin qui in possesso, Mu sarebbe la quinta variante presente del Covid-19, ed oggi tra le più preoccupanti ci sono Alpha, presente in 193 paesi, e Delta, presente in 170 paesi. Altre cinque varianti, tra cui Mu, sono classificate come da monitorare ed è stata rilevata oltre che in Colombia anche in altri Paesi sudamericani e in Europa. Ulteriori studi, sottolinea l’Oms, saranno necessari per capire meglio le caratteristiche nel nuovo virus, che se preso in tempo potrebbe non rappresentare un rischio elevato per la società.



Variante Mu e “fuga immunitaria”: cosa significa

A far preoccupare, a dir la verità, è la possibile “fuga immunitaria” della variante Mu. Infatti, secondo quanto riferito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, il rischio c’è: “La variante ha mutazioni che indicano un rischio di resistenza ai vaccini e ha sottolineato che sono necessari ulteriori studi sul tema“. Da sottolineare, dice l’Ansa, che la maggior parte delle mutazioni ha poco o nessun effetto sulle proprietà del virus. Tuttavia, alcune mutazioni possono influenzare le proprietà del virus e influenzare, ad esempio, la facilità con cui si diffonde, la gravità della malattia che provoca o l’efficacia di vaccini, farmaci, strumenti diagnostici o altre misure di salute sociale e pubblica.



Dalla sua prima identificazione in Colombia nel gennaio 2021, ci sono state alcune segnalazioni sporadiche di casi della variante Mu e sono stati segnalati alcuni focolai più grandi da altri paesi del Sud America e in Europa. Sebbene la prevalenza globale della variante Mu tra i casi sequenziati sia diminuita e sia attualmente inferiore allo 0,1%, la prevalenza in Colombia (39%) ed Ecuador (13%) è costantemente aumentata“, si legge nel bollettino.