In Italia gli esperti hanno già suggerito di evitare inutili allarmismi riguardo la variante Mu, comparsa per la prima volta in Colombia, ma bisogna dar atto del fatto che è arrivata già nel continente europeo. La nuova mutazione del coronavirus, che ha già preso piede in Sudamerica, è stata riscontrata nel Regno Unito. Proprio mentre i britannici si avvicinano all’immunità di gregge, scatta un campanello d’allarme. Secondo l’Evening Standard, sono stati identificati 55 casi di variante Mu in Gran Bretagna.
Al momento di certo c’è quanto indicato nel report aggiornato periodicamente dalle autorità sanitarie britanniche, “SARS-CoV-2 variants of concern and variants under investigation in England”. Fino al 30 agosto 2021 sono stati riscontrati 47 casi di variante Mu, conosciuta scientificamente come B.1.621, ma nessuno di questi ha avuto esiti fatali. Di questi 47 casi individuati, 33 riguardano under 50, 14 invece over 50.
VARIANTE MU IN GRAN BRETAGNA: I TIMORI PER I VACCINI
La Gran Bretagna, che quanto a tracciamento e sequenziamento è molto avanti nel Vecchio Continente, monitora la situazione con attenzione, anche perché l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ritiene che la variante Mu abbia delle mutazioni che potrebbero renderla in grado di eludere lo “scudo” dei vaccini anti Covid. Da alcuni dati preliminari, ad esempio, è emerso che presenta una mutazione, P681H, che si trova nella variante Alfa rilevata per la prima volta nel Kent. Questa è associata ad un’altra trasmissione. Ci sono poi le mutazioni K417N e R484K che, stando a quanto riportato dall’Express, potrebbero aiutare Sars-CoV-2 a contrastare appunto gli attuali scudi vaccinali.
Al momento c’è una valutazione del rischio elaborata da Public Health England (PHE) in agosto secondo cui sarebbe resistente quanto la variante Beta alla protezione fornita dal vaccino. Resta da capire se i timori sull’eventuale elusione della protezione vaccinale possano spingere il governo di Boris Johnson a coinvolgere comunque i giovani nella campagna vaccinale, nonostante la contrarietà espressa dal Comitato tecnico scientifico.