Non solo la “guerra” al Covid non è vicina alla fine, ma c’è forse un’altra battaglia da combattere, quella contro la variante Omicron. Tutto il mondo è in fibrillazione, del resto si sta aggiornando rapidamente la mappa della diffusione della variante, indicata dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) come la più recente tra quelle di preoccupazione, le cosiddette Voc. La variante Delta è attualmente ancora dominante, ma c’è preoccupazione per l’impatto che potrebbe avere questa nuova variante, non solo a livello di contagiosità, ma soprattutto sui vaccini. Sono ancora molte le cose che non sappiamo e che andranno chiarite nei prossimi giorni, ma un’altra cosa non è certa. Di “dove” è questa variante? Non è detto, infatti, che sia sudafricana. A sollevare dubbi è l’Istituto nazionale olandese per la salute pubblica e l’ambiente (Rivm), secondo cui era già presente nel Paese prima che fossero accertati casi sui passeggeri arrivati lo scorso 26 novembre con due voli provenienti dal Sudafrica. La nuova variante è stata trovata in Olanda in due test del 19 e 23 novembre, ma non è chiaro se queste persone abbiano visitato l’Africa meridionale.



VARIANTE NON SUDAFRICANA? I DUBBI…

Quindi, era in Europa ancor prima che gli scienziati sudafricani la rilevassero e segnalassero al mondo. L’Olanda ha deciso di avviare alcuni studi sulla distribuzione della variante Omicron, ma Belgio e Germania hanno già annunciato che da test sui campioni è emerso che anche da loro la variante Omicron era presente prima che i funzcoronavionari sanitari sudafricani avvertissero il mondo della sua esistenza il 24 novembre. Ma andando sempre più a ritroso si fanno ulteriori scoperte. Come nel caso della Nigeria, il Paese più popoloso dell’Africa. Le autorità sanitarie hanno confermato almeno due casi in cittadini rientrati dal Sudafrica, ma il direttore generale del Centro per il controllo delle malattie della Nigeria (CDC), Ifedayo Adetifa, ha precisato che «il campione è stato raccolto a ottobre». Così torniamo al punto di partenza: sembrerebbe essere effettivamente sudafricana, ma il mistero non è ancora stato risolto e chissà se verrà mai chiarito.



PAZIENTE ZERO IN ITALIA E LE PRECISAZIONI ISS-ECDC

In Italia il “paziente zero” è un dirigente casertano dell’Eni rientrato dal Mozambico. Attualmente i positivi al Covid individuati grazie al tracciamento dei contatti sono nove: quattro sono membri del nucleo familiare del dirigente (per tre è stata già accertata la positività alla variante Omicron), a cui si aggiungono un professore e tre compagni di classe del manager, che frequentano una scuola elementare del centro di Caserta; inoltre, c’è la badante della mamma del paziente zero. Intanto gli studiosi sono al lavoro per capire come si comporta il virus. Ma come evidenziato dall’Istituto superiore di sanità (Iss), non ci sono ancora evidenze che l’infezione con la variante Omicron causi una malattia più grave rispetto alle altre varianti.



«Tutti i casi per i quali sono disponibili informazioni sulla gravità erano asintomatici o presentavano sintomi lievi. Finora non sono stati segnalati casi gravi o decessi tra questi casi», ha precisato il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). Ma per l’allarme legato alla diffusione della nuova variante Omicron aumentano le restrizioni in tutti i Paesi, anche in vista dei viaggi delle prossime festività. Il Ministero della Salute in Italia ha deciso, tramite una circolare, di tornare alle regole più stringenti nelle scuole: si torna alla quarantena per l’intera classe dopo il primo positivo.