La nuova variante sudafricana è stata “battezzata” Omicron dall’Organizzazione mondiale della sanità, una scelta però che è diventata già un caso politico. Cosa c’entra il nome di una variante Covid? Bisogna partire da un presupposto: si segue l’alfabeto greco dallo scorso giugno, visto che fino a quel momento le varianti venivano individuate dal nome del Paese dove erano state identificate per la prima volta. Per evitare l’effetto stigma, anche perché spesso il Paese che sequenza per primo una nuova variante non è sempre identificabile come quello dove essa è nata. L’Oms ha così deciso di assegnare le lettere dell’alfabeto alle varianti di preoccupazione e di interesse, nell’ordine cronologico in cui sono state designate dall’agenzia Onu.



Per questo motivo la maggioranza degli esperti ha cominciato a parlare di variante Nu, che è la lettera che segue la Mu nell’alfabeto greco, nelle ore convulse in cui è emersa la notizia della nuova variante sudafricana. Ma non è andata esattamente così, perché l’Oms ha deciso di saltarla. Ma ha saltato anche quella successiva, Xi.



PERCHÈ VARIANTE OMICRON? LA SPIEGAZIONE DELL’OMS

La spiegazione è stata fornita da Margaret Harris, portavoce dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), al Corriere della Sera. Le ragioni sono due: Nu suona in inglese troppo simile a “new”, quindi il mondo anglofono si sarebbe trovato nella condizione di sentire due suoni molto simili in una frase per parlare di “nuova variante Nu” e «avrebbe pensato che si trattava solo di una nuova variante, non del nome di quella variante». Per Xi, invece, il motivo è differente: si tratta di «un cognome estremamente comune. E le nostre linee guida impongono di non utilizzare nomi che possano danneggiare gruppi culturali, sociali, nazionali, regionali, professionali o etnici».



In molti hanno notato come il cognome Xi non solo sia molto diffuso in Cina, che è già al centro di una contesa geopolitica sull’origine del coronavirus, ma è anche quello del presidente, Xi Jinping. Quindi, si poteva creare un contraccolpo mediatico anti-Cinese, da qui la decisione di optare per Omicron. Così però l’Oms si è attirata nuove polemiche da parte di chi, come l’ex presidente Usa Donald Trump, la considera troppo «filo-cinese».