Perché la variante Omicron è più contagiosa ma non più aggressiva? Una possibile risposta arriva da uno studio condotto dall’Università di Hong Kong che non è stato ancora sottoposto a revisione paritaria e i cui esperimenti sono stati svolti all’interno del tessuto cellulare in laboratorio. I dati preliminari, pubblicati ieri online, illustrano come questa variante Covid si compra all’interno del primo tratto respiratorio. Si moltiplica infatti circa 70 volte più rapidamente nei bronchi rispetto alla variante Delta, raggiungendo livelli alti di concentrazione in questa zona molto velocemente: 48 ore dopo l’infezione.
Dunque, le numerose mutazioni di Omicron sembrano aver favorito il processo di ingresso e replicazione nelle prime vie aeree. Ma la ricerca condotta dal virologo Michael Chan Chi-wai e dai suoi colleghi fornisce anche un motivo per restare fiduciosi. Sono stati condotti gli stessi esperimenti infettando il tessuto polmonare. Qui la variante Omicron si è rivelata circa 10 volte meno efficiente rispetto alla variante Delta o al ceppo di Wuhan del coronavirus.
DA STUDIARE CARICHE VIRALI NELLE PERSONE
Per questo motivo gli scienziati ipotizzano che la variante Omicron potrebbe causare una malattia meno grave rispetto alla Delta. Il condizionale però è d’obbligo, anche perché servono altri dati, soprattutto dal mondo reale. Inoltre, il tessuto che viene isolato in laboratorio non suscita risposte immunitarie per combattere il coronavirus. I ricercatori hanno altresì osservato l’infezione Covid solo per un periodo di 48 ore. Quindi, bisogna testare le cariche virali all’interno delle vie respiratorie delle persone, che con la variante Delta risultano in media di mille volte più alte rispetto alla variante originaria.
Mentre arrivano notizie di alti tassi di infezione per la variante, arrivano buone notizie dall’efficacia della terza dose, che rialza la protezione anche verso Omicron. Quindi, le due dosi non bastano più, ma la terza è ben protettiva dal contagio, a maggior ragione da ricoveri, casi gravi e rischio morte. Le risposte anticorpali si alzano con il booster anche di 200 volte secondo i risultati da laboratori.