Varianti Covid invisibili ai tamponi? A lanciare l’allarme è il virologo Francesco Broccolo, dell’università di Milano Bicocca, secondo cui i test antigenici rapidi non riconoscono le varianti del coronavirus. «Per identificare e tracciare le varianti è necessario fare i molecolari. È sul tampone molecolare ad alta carica che si possono ricercare le nuove varianti con il sequenziamento», ha dichiarato, come riportato da Il Messaggero. Secondo invece il professor Massimo Ciccozzi, del Campus Bio-Medico di Roma, la variante inglese con il tempo potrebbe soppiantare il Sars-CoV-2 originario. «Abbiamo solo un modo per difenderci, oltre alle misure di prevenzione: accelerare il piano vaccinale», ha dichiarato uno dei massimi esperti in tema di sequenziamento.
A completare questo quadro di per sé allarmante c’è un’altra preoccupazione: il contagio sta ripartendo proprio a causa della diffusione delle varianti Covid. Per questo il Ministero della Salute, che ha convocato intanto una riunione d’emergenza con la Cabina di regia, ha dato due indicazioni: zone rosse a livello locale per fermare l’espansione delle varianti e potenziare ricerche e sequenziamento.
VARIANTI COVID, ALLARME TAMPONI RAPIDI
Il rischio è una nuova stretta, oltre allo stop ai viaggi internazionali e ad una proroga al divieto degli spostamenti tra le Regioni. A preoccupare sono in particolare due Regioni: Abruzzo e Umbria. Nel primo caso gli ospedali cominciano ad essere in affanno, nell’altro si registra un incremento anomalo dei contagi. Attualmente l’Iss ha rilevato tre casi di contagio da variante brasiliana in Abruzzo e due in Umbria. L’ipotesi è che la sua diffusione sia alla base delle “anomalie” registrate in queste due zone. E il timore è che la grande ondata stia arrivando. La situazione è ancor più complessa in virtù dei dubbi sui tamponi, in particolare i test antigenici rapidi, che non sembrano in grado di riconoscere le varianti del coronavirus. Introdotti per incrementare la capacità diagnostica, sembrano dunque inutili per riconoscere le varianti, visto che ciò è possibile con i tamponi molecolari. Attento alla situazione e alla sua evoluzione il professor Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del Ministero della Salute, che però questo ha diffuso una circolare nei giorni scorsi con alcune misure di prevenzione, a partire dal potenziamento del tracciamento e proroga delle quarantene.