La scuola diventa osservata speciale a causa della diffusione delle varianti Covid in Italia ed è per questo che molte Regioni d’Italia sono corse ai ripari con le prime chiusure che potrebbero ben presto estendersi a tutto il Paese. A lanciare l’allarme è stato anche il virologo Pregliasco che a Radio Cusano Campus ha invitato a prestare la massima attenzione alla scuola “perché la variante riesce ad infettare anche i giovani, pur non facendoli ammalare”. Qual è quindi la situazione varianti Covid e scuole in Italia? Il Messaggero ha fatto un’analisi delle varie Regioni con i provvedimenti finora presi. Si parte dal Lazio dove quattro Comuni sono in zona rossa e molte scuole ormai chiuse anche a Roma dopo l’arrivo della variante brasiliana della quale è stato riscontrato un caso (un’insegnante) nella scuola media Sinopoli-Ferrini (già interessata dalla variante inglese) e prontamente chiusa. Nell’istituto comprensivo si conterebbero al momento 7 casi positivi al Covid ed è stato chiuso per 5 giorni. Sempre a Roma è stata chiusa anche la sede Cerboni dell’istituto comprensivo Rosetta Rossi a Primavalle dopo i casi sospetti di variante inglese.



Non va meglio in Lombardia dove sono state adottate misure urgenti e di prevenzione nella Provincia di Brescia e in vari comuni della provincia di Bergamo. Qui fino al 2 marzo (con possibilità di ulteriore proroga) è sospesa la didattica in presenza nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, nelle scuole dell’infanzia e nelle università. Soprattutto a Brescia la situazione nelle scuole era diventata ingestibile con un numero di contagi in netta crescita a causa della variante inglese ormai dilagante.



Varianti Covid e scuole chiuse: ecco dove

Scuole chiuse anche in Emilia Romagna, dove da domani 14 Comuni saranno in zona arancione rinforzata come confermato dal governatore Bonaccini a Mattino 5. Sin dalle elementari le scuole saranno chiuse e tornerà la didattica a distanza al 100%. Resteranno aperti invece asili nido e scuole materne. In Puglia dal 24 febbraio al 14 marzo tutte le scuole di ogni ordine e grado saranno in didattica digitale integrata (Ddi) al 100%. Lo prevede l’ordinanza firmata da Emiliano che spiega che la didattica in presenza sarà garantita solo “per l’uso di laboratori qualora sia previsto dall’ordinamento, o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali”. In Abruzzo, chiude la scuola primaria Serroni di San Nicolò, frazione di Teramo dopo un caso di sospetta variante Covid fino al 3 marzo. Fino al 26 febbraio dad anche nel Comune di Penne.



Scuole chiuse anche a Campobasso (Molise) fino al 28 febbraio mentre fino al 7 marzo a Montenero di Bisaccia. Nella Marche, in provincia di Ancona dove è stato registrato il maggior numero di contagi non è comunque stata decisa la chiusura generalizzata delle scuole: per le superiori resta la dad al 50%. Infine in Trentino Alto Adige è stata attivata la dad fino al 7 marzo a Rifiano, San Pancrazio e Moso in Passiria per via della nuova variante sudafricana. Chiusura prorogata fino al 14 marzo nella zona rossa dove la dad sarà mantenuta per scuole medie, superiori ed università. Dal primo marzo, invece, si tornerà in presenza nelle scuole per l’infanzia e nelle elementari.