In una recente intervista sul Berliner Zeitung, l’ex ministro delle finanze greco ed economista Yanis Varoufakis ha voluto dire la sua, dal punto di vista della sinistra, sul futuro dell’Europa con il Recovery Fund. Dopo che l’Eurogruppo ha eletto il suo nuovo leader, Varoufakis ha avuto sempre più la certezza del difficile momento per l’Europa. Per lui si è trattato infatti di “una vittoria per le forze che spingevano per una maggiore, non meno, austerità in tutta l’Unione europea”. Il suo punto di vista nei confronti del Recovery Fund è particolarmente critico per almeno tre ragioni importanti dallo stesso illustrate: “in primo luogo, è stato concepito come sostituto dell’Eurobond, cosa che non lo è. In secondo luogo, perché la sua struttura è divisiva e può causare una maggiore disunione tra gli europei. In terzo luogo, perché sarà troppo poco e arriverà troppo tardi per contrastare la nuova austerità che porterà alla reintroduzione del patto fiscale”. Entrando più nel dettaglio, Varoufakis ha ribadito come ciò abbia portato ad una ulteriore separazione dell’Europa: “sono sconvolto dal fatto che la Commissione abbia specificato in anticipo, sulla base di dati retrospettivi, quale paese riceverà quanti miliardi. È stata una cosa terribile da fare perché ha messo un paese, un popolo, contro un altro”, ha commentato. Per l’ex ministro, inoltre, il Recovery Fund “farà molto poco per ridurre l’austerità che la reintroduzione del patto fiscale richiederà”. Non solo, Varoufakis è convinto che “Fallirà nello stesso modo in cui molti miliardi di fondi strutturali non sono riusciti a migliorare gli effetti dell’austerità tra il 2010 e il 2016”.



VAROUFAKIS, LA SUA VISIONE DEL RECOVERY FUND E DELL’EUROPA OGGI

La principale conseguenza che secondo l’ex ministro Varoufakis potrà avere il Fondo in Europa sarà proprio quella di rafforzare la falsa opinione del Nord Europa a scapito del Sud che sarà spinto verso un maggiore impoverimento. E nelle parti più modeste della zona euro, spiega, le persone continueranno a vedere “le loro prospettive declinare sia nel Nord che nel Sud, mentre i finanzieri e i membri dei consigli di amministrazione di grandi aziende godono dei frutti del socialismo per l’oligarchia e pungono l’austerità per la maggior parte dei greci e dei tedeschi”. Le differenze tra Nord e Sud a suo dire renderanno i lavoratori sempre più arrabbiati e scontenti. La sua visione dell’Europa se il Fondo di recupero fornisse realmente 750 miliardi di euro è tutt’altro che positiva. Per l’ex ministro greco si avrà un aspetto “triste e diviso”. Intanto perchè 250 miliardi saranno prestiti. “Per quanto riguarda i restanti 500 miliardi, più di 100 di essi sono fondi riutilizzati (cioè non nuovi soldi) e altri 200 saranno sacrificati per acquistare il consenso dei quattro frugali. Ciò ci lascia, nella migliore delle ipotesi, 300 miliardi. Sembra molto, ma è scadente”, ha commentato. A suo dire in tre anni si arriverà a meno dell’1% del PIL.

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