Yanis Varoufakis, in passato ministro dell’economia in Grecia, ed ora tra i leader dell’opposizione al governo di Kiriakos Mitsotakis, ha parlato con la redazione del Corriere della Sera della recente tragedia dei migranti al largo della penisola. Non si è risparmiato dall’accusare l’attuale leader del paese, e neppure gli alleati dell’Unione Europea, accusando tutti a vario titolo di non curarsi troppo della situazione, e neppure della condizione in cui versa la Grecia, in cui il governo è presieduto, secondo Varoufakis, da un uomo che tende troppo ad imitare l’Orban ungherese, a lungo criticato per le sue posizioni ed azioni di estrema destra.
Varoufakis sui migranti e su Mitsotakis
Secondo Varoufakis la più grande colpa del leader greco in questo momento è che “non si prende la responsabilità di questo naufragio“. Ma seppure Mitsotakis sia “un codardo”, è anche vero che “la strage è firmata da Bruxelles. L’Onu e il Papa chiedono da anni politiche migratorie umane. I nostri governanti fanno muri e respingimenti illegali, nell’avallo europeo”. Inoltre, “Mitsotakis controlla i media a livelli comparabili con Erdogan” e diffonde il messaggio che “arrivano i mussulmani e rubano pure le briciole”.
A poco servirebbe, secondo Varoufakis, il muro fatto al confine con la Grecia, perché “avvelena gli animi [della popolazione]”, mentre costringe i migranti “ad andare per mare“, causando tragedie simili a quella di pochi giorni fa. Neppure l’UE starebbe dando una mano, secondo l’economista greco, e potrebbe, dal conto suo, “considerare le acque territoriali greche e italiane per quello che sono: confini europei“, ma anche “non considerare più la Turchia, una dittatura, come un Paese sicuro”. Infine, Varoufakis ci tiene a concludere il suo discorso lanciando un’altra accusa contro il leader greco Mitsotakis, che a suo dire “vuole ‘orbanizzare’ la Grecia“, come dimostrano “il muro, le intercettazioni sull’opposizione, il controllo sui media. Come in Ungheria o Polonia”.