Il processo nei confronti di Enrico Varriale per stalking e lesioni è iniziato: ieri a porte chiuse si è svolta la prima udienza. In aula erano presenti sia l’ex vicedirettore di Rai Sport sia la presunta vittima. La donna vuole andare avanti per ottenere giustizia, tanto che ha rifiutato una cifra pari a 15 mila euro che le era stata offerta a patto che ritirasse la querela. Il suo incubo avrà fine soltanto quando l’uomo sarà condannato. “Se mi denunci ti ammazzo”, così quest’ultimo, come riportato dal Corriere della Sera, la avrebbe minacciata in base ai suoi racconti. A corredo chiamate e messaggi di insulti.

La sua versione è sempre stata ritenuta plausibile dai giudici, tanto che il Gip Monica Ciancio a settembre scorso (un mese dopo la denuncia dei fatti) aveva disposto nei confronti del giornalista il “divieto di avvicinamento a meno di 300 metri dai luoghi frequentati dalla persona offesa e non comunicare con lei neppure per interposta persona”. La stessa in aula ha ribadito quanto sarebbe accaduto. “Durante un alterco per motivi di gelosia, (Varriale, ndr) la sbatteva violentemente al muro, scuotendole e percuotendole le braccia, sferrandole dei calci e, mentre la parte offesa cercava di rientrare in possesso del cellulare che le aveva sottratto, le afferrava il collo con una mano, cagionandole lesioni”.

Varriale, prima udienza processo stalking: l’uomo nega ogni accusa

La vittima stessa, nel corso della prima udienza del processo per stalking e lesioni nei confronti di Enrico Varriale, ha raccontato in prima persona quanto avrebbe subito ad agosto 2021. “Ogni volta che suonava il citofono tornavo al momento dell’aggressione, sentivo nuovamente la pressione delle sue mani sul mio collo”, queste sarebbero state le sue parole in aula come riportato dal Corriere dello Sport. Una testimonianza drammatica, durata oltre un’ora.

La difesa invece nega qualsiasi accusa, definendola “un’esagerazione”. “La narrazione della vittima conferma che vi è stato un unico episodio di violenza. Nessuno stalking invece: la signora non ha mai avuto bisogno di dire che non voleva più essere cercata. Così è stato”, ha detto l’avvocato Fabio Lattanzi. Anche un’altra donna, però, avrebbe denunciato di essere stata schiaffeggiata nel corso di una lite dall’uomo.