Il cantautore Vasco Brondi ha rilasciato una bell’intervista nella giornata di ieri ai microfoni di Parliamone, programma di RaiNews 24. Si parla del suo ultimo disco, “Paesaggio dopo la battaglia”, al cui interno troviamo anche un brano dedicato alla Via degli Dei, un percorso che va dall’Emilia Romagna alla Toscana, da Bologna a Firenze: “Questa canzone è venuta fuori un po’ da sola – racconta Vasco Brondi in diretta televisiva – perchè questo cammino di cui sentivo parlare da anni, visto che io sono di Ferrara di origine, avrei dovuto farlo durante la famosa primavera del 2020. I progetti, come dico nella canzone, sono cambiati, sono saltati tutti, quindi questo sentiero degli Dei è entrato in una canzone, è diventato qualcos’altro, ed è diventata la canzone del disco che più parla di quel periodo”.



Il cantautore ha poi spiegato: “Per me è sempre una cosa delicata da fare perchè le canzoni non devono essere mai solo sull’attualità ma telegiornali poetici, devono avere anche una scintilla di eternità”. Di nuovo sul percorso emiliano-toscano: “Il sentiero degli Dei sono poi riuscito a percorrerlo quando è uscita la canzone, ho fatto una giornata per un reportage e per me è stato importantissimo: questo percorso – racconta trascinando il pubblico con entusiasmo – ti mette in chiara la luce la vera proporzione degli essere umani rispetto al resto, ecco quegli alberi, quel sentiero, non hanno vissuto un periodo difficile ed hanno tirato un sospiro di sollievo quando noi invece eravamo chiusi in casa”.



VASCO BRONDI E IL SUO NUOVO ALBUM “PAESAGGI DOPO LA BATTAGLIA”

Vasco Brondi ha poi parlato più in generale del suo ultimo album uscito il 7 maggio scorso: “Il titolo dell’ultimo album è ‘Paesaggi dopo la battaglia’ ed ha a che vedere con questo periodo anche se parla anche di battaglie intime, pubbliche, personali e universali, e dentro ci sono anche viaggi di pochi chilometri che anche questo periodo ci ha fatto riscoprire. Le foto del disco sono di un grande fotografo che fa foto a pochi chilometri da casa sua, e ora sono esposte al Moma di New York. Questo percorso ci porta in un’altra dimensione che forse è più reale – conclude Vasco Brondi – le nostre città sono fatte da essere umani per essere umani, non ci sono quasi neanche più piccioni”.

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