Un sorriso che da tempo purtroppo è quasi “forzato” dal dolore e dal dramma della malattia viene in qualche modo “ridonato” grazie al gesto commovente e commosso di una grande rockstar come Vasco Rossi: l’Unione Sarda ha raccontato oggi la meravigliosa storia di Laura Floris, nata nel 1965 ma da 33 anni malata di sclerosi multipla. È una fan accanita del Blasco con la sua stanza tappezzata di foto, album e poster del Rocker di Zocca. Fa ormai fatica a parlare e vive da anni nella sua casa con vista mare a Cagliari, assistita 24 ore su 24 da specialisti, dalla mamma e dalle sorella le quali sono riuscite ad interpretare quel desiderio recondito nascosto nel cuore vivo e non paralizzato come quello di Laura: andare al concerto di Vasco a Cagliari (il prossimo 18 giugno, ndr). Il problema è che il reparto riservato alle persone con forte disabilità era già sold out quando i familiari di Laura si sono mobilitati per cercare l’insperato biglietto: qualcuno però deve aver raccontato la storia di quella donna tenace e innamorata del “suo” Blasco e a quel punto il “miracolo” tanto bello quanto semplice è accaduto. Vasco Rossi in persona dopo essersi commosso nel vedere quella foto di Laura Floris con gli occhi vivi e vispi nel guardare i poster del cantante emiliano ha deciso di allertare il suo staff e di far partire la macchina organizzativa per ospitare la donna paralizzata al prossimo concerto sardo.



IL “MIRACOLO” DI VASCO ROSSI: RIDÀ IL SORRISO ALLA FAN PARALIZZATA

Un doppio regalo per Laura, anzi triplo: potrà andare al concerto del suo cantante preferito, potrà uscire di casa che ormai è divenuto qualcosa di semi-impossibile data la gravità della sua malattia e soprattutto potrà fare tutto questo perché il “suo” Vasco Rossi l’ha voluta di persona lì con lui e tutti gli altri cagliaritani all’imminente show di Cagliari. La fan con la sclerosi andrà al concerto nell’ambulanza messa a disposizione dalla onlus Sam di Monserrato e «per tutta la durata dello show sarà assistita dal personale dell’ospedale di Is Mirrionis, così da garantirle la possibilità di godersi la serata — e la voce di Vasco — senza correre alcun rischio», rilancia il Corriere della Sera. Lei deve vivere ormai attaccata ad un respiratore e ogni singolo spostamento deve essere monitorato e permesso con estrema cura: una organizzazione imponente e completa che però viene completamente messa a disposizione dalla generosità di Vasco, della clinica cagliaritana e dalla presenza dei parenti di Laura. «Vivere, è passato tanto tempo. Vivere, è un ricordo senza tempo. Vivere, è un po’ come perder tempo. Vivere e sorridere dei guai così come non hai fatto mai e poi pensare che domani sarà sempre meglio», così cantava Vasco e così tremendamente calzante potrebbe “riferirsi” alla storia incredibile e drammatica della scatenata Laura Floris.

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