“Premier, ci faccia sapere”: questo l’appello che Vasco Rossi ha lanciato a Giuseppe Conte, tramite la sua pagina Instagram, in merito ai concerti bloccati per l’emergenza Coronavirus. Tema spinoso, ripreso da Paolo Giordano per Il Giornale: nei giorni scorsi si era anche sollevato un polverone per l’apparizione di Tiziano Ferro a Che Tempo che Fa. Il cantautore pontino aveva chiesto che si facesse chiarezza sul tema iniziando a prospettare una riapertura: in breve tempo il popolo social lo ha fagocitato con valanghe di commenti anche indignati (non una novità purtroppo) che gli ricordavano, in soldoni e riassumendo, come in questo momento ci siano cose più importanti degli eventi live e che, comunque, lui non è certo uno di quelli che faticano ad arrivare alla fine del mese. In realtà l’argomento è molto più complesso di così: nessuno nega che un artista affermato come Ferro, o come Vasco Rossi, non farà la fame a causa di qualche concerto cancellato. Il problema riguarda tutto il mondo che gravita attorno a questi grandi nomi.



VASCO ROSSI E IL TEMA DEI CONCERTI CANCELLATI

Giordano per esempio cita i dati raccolti da Enpals e Fondazione Symbola: la pandemia da Coronavirus ha tolto il lavoro a un numero compreso tra 300 e 380 mila lavoratori, mentre Live Nation sarà costretta a tagliare mezzo miliardo di dollari. Ultimamente sono stati rinviati gli spettacoli di Emma e di Benji & Fede, ma ci sono concerti ancora in stand-by: la mancanza di un piano concreto di riapertura ha infatti lasciato sulle spine certi artisti come lo stesso Vasco, Max Pezzali e Ultimo o, guardando agli stranieri attesi in Italia, Billie Eilish, gli Aerosmith e Paul McCartney. I loro concerti al momento sono ancora in calendario, ma è abbastanza chiaro che non si potranno tenere: Ezekiel Emanuel, oncologo e bioeticista presso l’Università della Pennsylvania, ha detto chiaro e tondo che riaprire gli eventi live il prossimo autunno è pura utopia, e che verosimilmente sarà già positivo tornare ad uno spettacolo un anno più tardi.



Nel frattempo però ci sono addetti ai lavori che sono fermi e, non essendoci nulla di ufficiale, non sanno che fare e non stanno guadagnando. A noi non è dato sapere se gli appelli lanciati dai vari cantanti e cantautori (quantomeno chi non li ha citati esplicitamente; Tiziano Ferro lo ha fatto) guardino davvero a loro ma non è questo il punto, in cima alla lista ci sono tutti coloro che per la cancellazione dei concerti faticano ad arrivare alla fine del mese, oltre a tutti i fan che hanno già acquistato i biglietti (ormai la vendita online permette di farlo anche un anno prima, altro argomento da approfondire) e che allo stato attuale non sanno se il tagliando in loro possesso sarà valido o, eventualmente, rimborsabile per quando la data verrà riprogrammata (se verrà riprogrammata). Ecco perché la richiesta di Vasco Rossi a Giuseppe Conte ha comunque il suo perché, e non solo per soddisfare i bisogni delle rockstar.

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