Vasco Rossi ha ricordato il papà scomparso. Oggi il padre del mitico rocker di Zocca avrebbe compiuto gli anni, avrebbe festeggiato il novantottesimo compleanno, e l’artista ha voluto omaggiare il suo genitore con un toccante post su Instagram. «Il mio papà: era lui che mi accompagnava quando dovevo esibirmi. Mi regalò la prima macchina», racconta Vasco Rossi, ricordando il signor Carlino Rossi, la cui morte viene definita dallo stesso cantante «il mio primo grande dolore».
Quando è deceduto Vasco «Non ero pronto», ha ammesso per poi aggiungere: «È morto nel 1979, di un malore, aveva 56 anni. È stato come cadere a terra e rialzarmi, improvvisamente adulto». Il post vede come protagonista una foto in bianco e nero, fuori fuoco, ma in cui si nota chiaramente Vasco Rossi bambino, fra le gambe di mamma e papà «Oggi è il compleanno di papà Carlino – ha scritto ancora – era uno di poche parole, portava dentro indelebili i segni della prigionia in Germania, ma non ne ha mai parlato con noi a casa». Vasco Rossi ricorda come la sua famiglia non abbia mai navigato nell’oro, ma a lui non è mai mancato nulla: «La mia famiglia era modesta, si faceva anche fatica a finire il mese, ma a me non è mancato mai niente, mi bastava l’amore che respiravo nell’aria. Il mio papà: era lui che mi accompagnava alle varie manifestazioni dell’Usignolo d’Oro alle quali dovevo andare in qualità di vincitore e dove mi esibivo sul palco come la “star”».
VASCO ROSSI: “MIO PADRE ERA UN CAMIONISTA SEMPRE COSTANTE E LENTO”
Peccato però che quel momento di gioia ed euforia sia durato poco: «La vita da star è durata un anno – ha ricordato ancora il rocker – poi dalle stelle alle stalle, mi sono ritrovato in città, a Modena, in un collegio di preti! E lì è svanita la favola e si sono infranti i miei sogni».
Quindi Vasco Rossi ha sottolineato le differenze con il padre, lui grintoso e voglioso di fare, di ‘spingere’, e il papà invece tranquillo e costante ma sempre dritto alla meta: «Mio padre era un camionista, aveva un camion suo, e girava l’Italia per prese e consegne. La sua filosofia sul camion era mantenere una velocità costante per arrivare dritti alla meta in tranquillità e sicurezza. A me invece piaceva ovviamente spingerlo, l’acceleratore. Ho cominciato con quello della mia prima automobile, me la regalò lui – ha chiuso il post – papà Carlino».