Vasco Rossi, dalle canzoni “simbolo” al rapporto con i genitori: “Mio padre non potuto vedere nulla…”
La storia di Vasco Rossi è senza dubbio tra le più significative nel contesto rock italiano; poetica e voce inconfondibili hanno segnato generazioni intere, una sorta di collante che va oltre i limiti anagrafici. In un’ampia intervista rilasciata per il Corriere della Sera, l’artista ha avuto modo di rappresentare al meglio alcuni tratti della sua carriera offrendo anche il suo pensiero in riferimento ad alcune circostanze attuali. “La canzone della svolta? Con Ogni volta ho trovato la mia strada nella scrittura dei testi; era la sintesi del linguaggio… Ho cominciato a scriverla pensando che l’avrei capita solo io, saltavo tutti i passaggi in mezzo, non raccontavo niente”.
Dopo aver trovato senza particolari indugi la canzone che è definibile come svolta, Vasco Rossi impiega lo stesso poco tempo nel dare il titolo della canzone perfetta. “Vita Spericolata, sono andato a Sanremo nel 1983 felice perché cantavo una canzone che mandava tutti a quel paese, soprattutto i ben pensanti. Era una vita spericolata non nel senso di drogata, anzi la canzone è un inno alla vita. Certo, una vita vissuta rischiando e sbagliando, e di conseguenza imparando”. Dopo aver passato in rassegna due delle sue canzoni iconiche, l’attenzione di Vasco Rossi si sposta più su temi di attualità solo dopo aver però accennato alla figura dei genitori. “Mio padre è morto giovane, non ha visto nulla della mia carriera. Con mia madre invece è stato diverso; i fan hanno iniziato ad andare a casa sua. Lei li faceva entrare e mi diceva: tranquillo, ti voglio bene”.
Vasco Rossi e la società attuale: “I giovani? Possono essere fragili grazie alle nostre battaglie…”
“Come vedo i ragazzi della Generazione Z? La competizione è potentissima nel mondo del lavoro, è una cosa feroce, non umana. Vedo gli eccessi di questo sistema economico quando sono a Los Angeles… Questi ragazzi mi fanno tenerezza anche se sono una risorsa, sono pieni di energia“. Questo il pensiero di Vasco Rossi sulle nuove generazioni che si avvicinano al mondo della musica e al contesto lavorativo in generale, aggiungendo poi ulteriori considerazioni. “Hanno più possibilità di essere fragili grazie anche a quelle battaglie fatte da noi; perché ci fosse comprensione per il diverso, anche se a livello politico non mi sembra che sia andata così bene“.
Sull’accenno all’attuale contesto politico, Vasco Rossi – nel corso dell’intervista rilasciata per il Corriere della Sera – offre il proprio giudizio anche sul governo Meloni. “Se questi primi mesi mi preoccupano? Moltissimo, Giorgia è simpatica ma spero che dopo le dichiarazioni da propaganda elettorale prevalgono le posizioni più ragionevoli, soprattutto per quello che riguarda i diritti civili”. Il cantautore, verso il finire dell’intervista, si lascia andare anche ad un piccolo aneddoto rispetto ad uno dei suoi brani più celebri, Bollicine. “La Coca Cola ai tempi voleva denunciarmi per avergli rovinato l’immagine. Sembrava un’allusione alla droga e ci ho giocato apposta: dicevo Coca e tutti si aspettavano… ‘ina’. Volevo fare paura agli ipocriti!”