Vasco Rossi protagonista assoluto nell’apertura di Danza con Me, insieme al padrone di casa Roberto Bolle. Il Blasco si conferma straordinario e pone metaforicamente la sua firma sul primo capolavoro musicale di questo nuovo anno. Nella sua ballad c’è tutta la speranza di rinascita, ma anche la poesia pura del testo ed una musicalità più coinvolgente del solito. “Questa nuova canzone non poteva uscire quest’anno, doveva per forza uscire nel 2021, l’anno della rinascita. E andare da Bolle, il mito mondiale della danza, è una combinazione astrale unica e beneagurante”, aveva detto Vasco Rossi prima della diretta. Ospitata straordinaria, dunque. Difficilmente i suoi fan e i telespettatori di Danza con Me dimenticheranno la magia del nuovo pezzo “Una canzone d’amore buttata via”.



Vasco Rossi ospite più atteso di Danza con Me

Vasco Rossi è uno degli ospiti più attesi di “Danza con me” di Roberto Bolle: il rocker di Zocca presenterà il nuovo singolo in esclusiva assoluta dal titolo “Una canzone d’amore.., buttata via”. Cresce l’attesa per il nuovo singolo che segna l’inizio di una nuova era discografica per il cantautore che non pubblica un disco di brani inediti dal 2014. Ad annunciare il nuovo singolo è stato proprio il Komandate sui social dove ha pubblicato in anteprima la cover del singolo: “questa è veramente abusiva come anteprima!! – scrive il rocker – è arrivata la copertina del singolo. È bellissima!! ve lo spoilero subito..Una canzone d’amore buttata via. Fuori dal 1 gennaio 2021 l’anno della rinascita”. Il nuovo singolo esce in tutte le radio e piattaforme streaming dal 1 gennaio 2021, l’anno della rinascita per Vasco Rossi e non solo dopo un 2020 terribile segnato dalla pandemia da Coronavirus. I fan sono in trepidante attesa per il ritorno del Blasco che in questi giorni sui social ha pubblicato una serie di foto e post per raccontare alcuni momenti importanti della sua carriera.



In primis ha ricordare il primo concerto dal vivo del 1979: “il mio primo concerto è nato come uno scherzo. Era il 1979. “Ti ho organizzato un concerto in Piazza Maggiore a Bologna con il gruppo che suona con Lucio Dalla” mi disse Bibi Ballandi. Peccato che due giorni prima arrivò la notizia che il gruppo non c’era. A quel punto mettemmo insieme una band al volo, nella cantina di Bibi. Roba da incoscienti: davanti alla gente che c’era in quella piazza mica potevi suonare quello che ti pareva. Invece andò bene. E il secondo concerto fu ancora più da incoscienti. Lo organizzò sempre Bibi alla festa delle radio libere dell’Emilia. Non so che cosa si sentisse giù, ma noi sul palco avevamo le facce così convinte che andò benissimo”.



Vasco Rossi e le canzoni: “55 anni fa vincevo l’Usignolo d’Oro”

Non solo, Vasco Rossi durante questi giorni di festività natalizie ha voluto condividere con i suoi fansconvolti un altro momento speciale della sua carriera. “Esattamente 55 anni fa vincevo l’Usignolo d’Oro, una sorta di Zecchino d’Oro modenese, con la canzone inedita di Marengo-Bononcini “Come nelle fiabe” – scrive il Blasco in un post pubblicato su Instagram accompagnato da una foto dell’epoca – “votavano dieci ragazzini con la paletta. Canta una bimba carinissima di Finale Emilia, molto brava, e prende tutti 10 e un 9: io vado fuori pensando che abbia già vinto lei. Canto anch’io e, quando torno dietro le quinte, comincio a sentire: Dieci, dieci, dieci, dieci, dieci… Tutti dieci, cento su cento”. Il cantante ricorda ancora oggi anche il regalo ricevuto come primo classificato: “mi regalarono una bicicletta, ero contento come un matto, ed ebbi il mio primo incontro con i giornalisti. Il giorno dopo esce il primo articolo sul Carlino, ce l’ho ancora: Ha vinto il bimbo autodidatta di Zocca che ha imparato a cantare portando le pecore al pascolo. Lo giuro, ce l’ho ancora. Un altro diceva: Il bambino si aggirava dietro le quinte con la giacca troppo lunga e i pantaloni troppo larghi….”. Infine Vasco coglie l’occasione per sottolineare: “questo non me lo sono dimenticato, anche perché questo è stato il clima che mi ha accompagnato e circondato per parecchio tempo… Però, mi ha anche insegnato a combattere: essere di Zocca a quel punto era diventato un orgoglio per me. Infatti ho voluto mantenere la residenza qui, nel mio paese. Non ho mai pensato a Montecarlo”.