Nessuna pressione, assicura Frederic Vasseur. Si mostra rilassato da team principal della Ferrari nella prima uscita pubblica da nuovo boss di Maranello. Di sicuro, è per lui la sfida più importante della sua carriera. «Per chi è in Formula 1 arrivare alla Ferrari è il massimo. Sei molto esposto, le aspettative sono molto alte». Ma l’obiettivo è chiaro: «Bisogna vincere, la gare e anche il campionato, un compito impegnativo». Vasseur è da tre settimane a Maranello, quindi ha già avuto modo di constatare che «il potenziale è alto, il team è grande». Ma finora ha conosciuto solo una piccola parte della squadra, in ogni caso «la sensazione è positiva». Anche per quanto riguarda i ruoli e l’assenza di un amministratore delegato: «La Scuderia non è una società autonoma, non è obbligatorio avere un Ceo». Il team, invece, essendo un dipartimento dell’azienda, ha il suo Ad. «Il mio ruolo è chiaro ho la responsabilità della squadra e il target di vincere».



Riguardo i piloti, come riportato da Il Messaggero, Charles Leclerc non sarà la prima guida, non inizialmente almeno. «Credo che il Cavallino abbia il potenziale per schierare due vetture uguali, al top. L’obiettivo è solo vincere, non è importante se con Carlos o Charles. La mia strategia è sempre stata la stessa, non esistono prime o seconde guide, lo stabilirà il campionato se qualcuno deve essere aiutato», spiega Frederic Vasseur. Riguardo le recenti frizioni con la Fia: «Anche questo farà parte del mio lavoro. È importante avere buone relazioni con tutti i protagonisti della F1, il mio approccio è sempre stato così».



VASSEUR “CONTRATTI LECLERC E SAINZ? VEDREMO…”

Nel frattempo, fervono i lavori in casa Ferrari per la nuova monoposto. «È quasi pronta, io non ho partecipato al lavoro di sviluppo, ma sono fiducioso che sia stato fatto tutto al meglio. Non sappiamo gli altri: solo in Bahrain avremo una percezione più precisa della situazione», afferma Frederic Vasseur. Il boss del Cavallino preferisce, invece, scherzare quando si parla della prima decisione da team principal Ferrari: «Prendere velocemente lezioni di italiano…». Riguardo la scelta della Ferrari di puntare su di lui come successore di Mattia Binotto, dichiara: «Comunque la mia carriera può parlare per me: non sono un aerodinamico, un meccanico, un capo disegnatore, il mio compito è mettere tutti nella condizione migliore per vincere. Sono trent’anni che faccio questo lavoro». Non ritiene, comunque, che la sua nomina sia legata alla presenza di Charles Leclerc in squadra: «Non penso. Io conosco Charles da più di 12 anni, da quando andava sul kart, ma sono qui non per mettere Leclerc nelle migliori condizioni, ma per riportare alla vittoria la Ferrari». A tal proposito, ritiene che non si possa avere un altro obiettivo. Invece su Carlos Sainz: «Stimo molto Sainz, nel 2016 quando ero alla Renault mi sono impegnato per averlo, ma quando lui è venuto, io sono andato via. Due anni in Ferrari ha fatto bene, ha un buon feeling con Leclerc, lavorano bene insieme». Entrambi hanno il contratto in scadenza alla fine del prossimo anno, ma questa non è una priorità per lui: «E nemmeno quella dei piloti credo. Cerchiamo di fare un buon lavoro e poi vedremo come regolarci per il 2025 o 2026».



DOPPI TURNI DI ALLENAMENTO PER PIT STOP

A proposito di lavori in corso, la squadra di metalmeccanici Ferrari si sta allenando ogni giorni della settimana, due volte al dì, per i pit stop. Devono prendere parte a tre sessioni settimanali di fitness e affidarsi a nutrizionisti dedicati. La Ferrari ha messo loro a disposizione il Pit stop training facility, un hangar in cui appunto mettersi alla prova per le soste, anche alla luce degli errori della stagione scorsa. Il doppio allenamento è necessario anche per garantire che pure le “riserve” siano al top quando si ruota il personale. «Li alleniamo anche sabotandogli il materiale per vedere come gestiscono l’imprevisto», dichiara Diego Ioverno, ingegnere responsabile delle operazioni macchina, al Giornale.