Paura ieri mattina, domenica 19 giugno 2022, in Vaticano dopo che un uomo ha forzato un posto di blocco, dandosi poi alla fuga. Come spiegato dal Corriere della Sera, si trattava di un 39enne albanese che nonostante l’alt di una pattuglia dei carabinieri presso piazza di Sant’uffizio, ha tirato dritto per poi scappare inseguito dai militari dell’Arma. Ad un certo si è bloccato, simulando di volersi arrendere, per poi ingranare nuovamente la marcia e tentare di investire gli agenti.
Le due auto si sono quindi nuovamente ricorse e l’inseguimento si è concluso in via Gregorio VII dove l’uomo è stato poi bloccato e condotto presso il commissariato Borgo. Nel corso dell’inseguimento sarebbe stato esploso anche un colpo di pistola a scopo intimidatorio per fermare il fuggiasco, e il tutto è accaduto dinanzi a molti turisti che in questi giorni, come praticamente ogni giorno dell’anno, affollano San Pietro. Ignoti i motivi della fuga fatto sta che i carabinieri avevano già notato questa Bmw che si aggirava con fare un po’ sospetto lungo corso Vittorio Emanuele, sottolinea il quotidiano di via Solferino. Una volta che l’uomo ha visto i militari ha accelerato il passo fino a raggiungere via della Conciliazione, e qui ha imboccato una via laterale per poi speronare un’altra auto dei carabinieri, facendola finire contro un blindato.
VATICANO, INSEGUIMENTO DI UN’AUTO GUIDATA DA ALBANESE: CARABINIERE SPARA UN COLPO DI PISTOLA
In quel momento i carabinieri hanno circondato la Bmw ma l’albanese, invece di arrendersi, è ripartito a folle velocità rischiando di falciare i militari. Uno dei carabinieri ha sparato un colpo all’indirizzo dell’auto, centrando la gomma destra, e in seguito l’auto è stata poi fermata da una voltane della polizia.
Il segretario nazionale del sindacato Consap della polizia Cesario Bortone, alla luce di quanto accaduto, torna a ribadire «l’importanza di armi non letali e chiede un potenziamento anche delle dotazioni passive per il personale Uopi, giubbetti sottocamicia antitaglio e altro. Un plauso – prosegue il sindacalista – ai colleghi che sono intervenuti in maniera sinergia garantendo l’arresto e salvaguardando l’incolumità pubblica nell’ambito di un intervento difficile e che si presentava ancora più rischioso visto l’allarme terrorismo che faceva supporre la massima pericolosità dell’operazione di polizia».