LA NOTA DEL VATICANO SUI RAPPORTI PAPA FRANCESCO-RUSSIA

«Quanto alla guerra di ampie dimensioni in Ucraina, iniziata dalla Federazione Russa, gli interventi del Santo Padre Francesco sono chiari e univoci nel condannarla come moralmente ingiusta, inaccettabile, barbara, insensata, ripugnante e sacrilega»: è netta la nota diffusa dalla Santa Sede circa le polemiche sorte nei giorni scorsi sull’asse Ucraina-Vaticano-Russia in merito alle parole utilizzate da Papa Francesco dopo la morte di Darya Dugina in un attentato. In vista dell’imminente possibile viaggio del Pontefice a Kiev (ancora da valutare dopo la visita in Kazakistan, ndr) il Ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba nei giorni scorsi aveva convocato il nunzio apostolico in Ucraina, monsignor Visvaldas Kulbokas, manifestando deciso fastidio e disappunto per le parole del Papa (che in Udienza Generale aveva detto «Penso alla povera ragazza volata in aria per una bomba sotto il sedile della macchina a Mosca. Gli innocenti pagano la guerra, gli innocenti!»).



Ora la nota del Vaticano scritta dalla Segreteria di Stato mostra e ribadisce la ferma condanna della guerra iniziata dai russi in Ucraina: «Nel contesto della guerra in Ucraina, sono numerosi gli interventi del Santo Padre Francesco e dei suoi collaboratori al riguardo. Essi hanno come finalità per lo più quella di invitare i Pastori ed i fedeli alla preghiera, e tutte le persone di buona volontà alla solidarietà e agli sforzi per ricostruire la pace», si legge nel messaggio in data 30 agosto 2022. In diverse occasioni, ripete il comunicato, «sono sorte discussioni pubbliche sul significato politico da attribuire a tali interventi. A tale riguardo, si ribadisce che le parole del Santo Padre su questa drammatica questione vanno lette come una voce alzata in difesa della vita umana e dei valori connessi ad essa, e non come prese di posizione politica».



PAPA FRANCESCO, LA RUSSIA E IL CASO DUGINA

Quanto poi alla guerra in senso stretto cominciata lo scorso 24 febbraio in Ucraina, il Vaticano sottolinea quanto già Papa Francesco ha ripetuto decine di volte: «guerra di ampie dimensioni in Ucraina, iniziata dalla Federazione Russa, gli interventi del Santo Padre Francesco sono chiari e univoci nel condannarla come moralmente ingiusta, inaccettabile, barbara, insensata, ripugnante e sacrilega». Dall’ambasciata ucraina allo stesso Governo Zelensky, fino a diversi analisti internazionali: le parole di Papa Francesco sull’attentato Dugina avevano suscitato non poche perplessità se non proprio attacchi decisi. In realtà come fin dall’inizio della guerra, il Santo Padre si è sempre “limitato” ad esprimere condanna per la guerra e al tempo stesso richiedere una pace immediata per fermare questo orrore, proponendosi di dialogare tanto con Mosca quanto con Kiev.



Come ben nota Franca Giansoldati per “Il Messaggero” tra le parole di Papa Francesco andava letto l’intento poi oggi confermato dalla nota del Vaticano: «Le parole di Papa Francesco pronunciate una settimana fa, durante una udienza, in memoria di Daria Dugina, la filosofa russa, strenua sostenitrice della guerra giusta contro l’Ucraina vanno lette come l’intervento di un pastore e non di un Capo di stato». Francesco esclude una sua connotazione “politica” e si riferisce all’appello di pace per far terminare il conflitto e lo spargersi inutile di sangue. Dopo la diffusione del comunicato oggi del Vaticano, è seguita una breve dichiarazione soddisfatta dell’ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andrii Yurash: «l’Ucraina ha incontrato la comprensione del Vaticano. Nessun dubbio su chi sia l’aggressore e l’aggredito e nessuna possibilità di fare due parti uguali».