L’APPELLO DEL VATICANO PER LA PACE IN UCRAINA

«Il Papa potrebbe ancora continuare a svolgere un ruolo molto significativo in questo conflitto e nella sua risoluzione. Ci sono spazi»: a dirlo è monsignor Paul Richard Gallagher, il segretario per i Rapporti con gli Stati presso il Vaticano, di ritorno dalla missione diplomatica in Ucraina.



Intervistato da “Vatican News”, l’inviato di Papa Francesco ritorna sul costante appello di pace lanciato dal Santo Padre negli ultimi 3 mesi, finora sostanzialmente inascoltato: «Il presidente Zelensky ha detto che di fronte ad una guerra che continua, alla fine deve essere la diplomazia a risolvere le cose; le parti in conflitto devono arrivare al tavolo per negoziare», spiega ancora Mons. Gallagher, ammettendo quanto comunque non sia facile riportare la pace in Ucraina a quasi 90 giorni dall’invasione russa. «Non è facile ma è l’unica via percorribile, nella quale il Pontefice potrebbe avere un ruolo fondamentale. Nella sua ultima preghiera del Regina Caeli, Papa Francesco ha chiesto a Dio di infondere “lo Spirito della pace ai responsabili delle nazioni”».



PAPA FRANCESCO: “LE NAZIONI SIANO OPERATRICI DI PACE”

Sempre durante la penultima domenica di maggio, dal Vaticano è importante il secondo appello per la pace lanciato dal Segretario di Stato vaticano, Cardinal Pietro Parolin: da Cascia per celebrare la giornata di Santa Rita, afferma «siano avviati al più presto i negoziati e si possa giungere finalmente alla tanto desiderata pace».

Per il Cardinal Parolin, «Francesco potrebbe ancora continuare a svolgere un ruolo molto significativo in questo conflitto e nella sua risoluzione. Ci sono spazi». Di ritorno dall’Ucraina, Mons. Gallagher rilancia l’impegno della Santa Sede dopo l’incontro con il Presidente ucraino Zelensky: «le parti in conflitto devono arrivare al tavolo per negoziare. L’Ucraina deve difendersi e per fare questo deve ricevere aiuti, anche militari», ma bisogna comunque evitare che questi causi una «corsa alle armi». Piuttosto, conclude, «è necessario che l’Ucraina sia inclusa in tutte le iniziative a favore della pace». Al termine della recita del Regina Coeli da Piazza San Pietro, Papa Francesco torna nuovamente sul fronte della pace e dichiara: «Cari fratelli e sorelle, nessun peccato, nessun fallimento, nessun rancore deve scoraggiarci dal domandare con insistenza il dono dello Spirito Santo che ci dà la pace. Più sentiamo che il cuore è agitato, più avvertiamo dentro di noi nervosismo, insofferenza, rabbia, più dobbiamo chiedere al Signore lo Spirito della pace. Impariamo a dire ogni giorno: “Signore, dammi la tua pace, dammi lo Spirito Santo”. È una bella preghiera. La diciamo insieme? “Signore, dammi la tua pace, dammi lo Spirito Santo”. Non ho sentito bene, un’altra volta: “Signore, dammi la tua pace, dammi lo Spirito Santo”. E chiediamolo anche per chi vive accanto a noi, per chi incontriamo ogni giorno, e per i responsabili delle Nazioni».