Ha destato non poche perplessità la decisione del Vaticano per l’Udienza Generale di Papa Francesco oggi in Aula Paolo VI, di non controllare il Green Pass all’ingresso, come invece da regolamento imposto dalla Santa Sede dal 1 ottobre in tutto il territorio vaticano.

Si trattava oggi però della prima Udienza da quando sono entrate in vigore le nuove regole anti-Covid e si è scelto comunque di far entrare migliaia di persone senza la richiesta di alcune certificazione sanitaria. Secondo fonti del Vaticano riportate dall’Adnkronos non vi è alcun mistero circa la scelta optata dalla Santa Sede, in quanto l’Udienza Generale viene assimilata ad una «celebrazione liturgica». L’udienza in effetti è una catechesi del Santo Padre con lettura biblica e preghiera finale e per questo motivo si è scelto di far entrare in Aula anche chi non dovesse avere il Green Pass (che resta però obbligatorio per tutti gli altri luoghi del Vaticano).



UDIENZA PAPA, IL ‘J’ACCUSE’ SULLA PEDOFILIA

Il mancato controllo del Green Pass non è stato però, per fortuna, il fulcro della nuova Udienza Generale di Papa Francesco: il Pontefice ha voluto infatti mandare un messaggio a tutti i cristiani di Francia dopo la pubblicazione del “Rapporto  Sauvé” (presidente della Commissione indipendente sugli abusi sessuali nella Chiesa) che scoperchia il numero inquietante di 3mila casi accertati di pedofilia nella Chiesa francese, in pratica 60 ogni settimana. Prendendo parola alla fine dell’udienza Generale, e in lingua francese, il Papa ha detto: «Desidero esprimere alle vittime di abusi su minori da parte del clero francese la mia tristezza e il mio dolore per i danni che hanno subito e anche la mia vergogna, la nostra vergogna per la troppo lunga incapacità della chiesa di metterli al centro delle preoccupazioni, assicurando loro la mia preghiera». Invocando poi la preghiera con tutta l’Aula, Francesco ha concluso «A te, Signore, la gloria, a noi la vergogna. Questo è il momento della vergogna!. Incoraggio i vescovi francesi e voi fratelli, superiori religiosi, a continuare a compiere tutti gli sforzi affinché drammi simili non si ripetano».



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