Si è aperta oggi la prima udienza del processo che porta alle cronache internazionali il presunto scandalo finanziario nella Segreteria di Stato vaticana: il Cardinale Angelo Becciu, principale imputato alla sbarra, ha aperto il processo con una dichiarazione diffusa dal legale Fabio Viglione, «conferma, con dolore ma con fermezza, di aver dato mandato di denunciare per calunnia Mons. Alberto Perlasca e la signora Francesca Immacolata Chaouqui, per le gravissime e completamente false dichiarazioni rilasciate nel corso delle indagini al Promotore di Giustizia, di cui ha potuto prendere cognizione soltanto da pochi giorni».



Lo stesso porporato aggiunge di attendere con serenità «il prosieguo del processo e la dimostrazione delle numerose prove e testimoni indicati che dimostreranno la Sua innocenza rispetto ad ogni accusa». Dopo la presentazione di alcune eccezioni sollevate dalle diverse difese in Aula, il Tribunale del Vaticano ha rinviato l’udienza al 5 ottobre 2021 prossimo.



AL VIA IL PROCESSO IN VATICANO

Domani 27 luglio alle ore 9.30 avrà inizio in Vaticano il primo processo della storia con alla sbarra un Cardinale della Chiesa Cattolica, il Card. Angelo Becciu: per la vicenda dei Fondi della Segreteria di Stato e la compravendita del Palazzo in Sloane Avenue a Londra, le accuse a varie titolo sono “peculato, abuso d’ufficio, subornazione’ (ovvero induzione di un testimone a dichiarare il falso). Alla sbarra oltre al Cardinale, già sostituto della Segreteria di Stato ‘sospeso’ da Papa Francesco dopo le accuse degli scorsi mesi, altri 9 protagonisti di una gestione delle finanze vaticane lunga quasi 10 anni (2010-2019).



Nella maxi Aula allestita in un ex laboratorio polifunzionale dei Musei Vaticani per ospitare i processi numerosi, vi saranno processati René Brülhart, ex presidente del consiglio di amministrazione dell’Autorità per le informazioni finanziarie della Città del Vaticano; Mons. Mauro Carlino (ex segretario di Becciu), Enrico Crasso (banchiere Vaticano), Tommaso Di Ruzza (ex direttore dell’Antiriciclaggio vaticana), Cecilia Marogna (collaboratrice di Becciu e presunta agente segreta), Raffaele Mincione (finanziere), Nicola Squillace (avvocato), Fabrizio Tirabassi (commercialista) e Gianluigi Torzi (broker). Unico non imputato, in quanto “pentito” e principale testimone dell’accusa è Mons. Alberto Perlasca, ex collaboratore del Cardinale.

LE ACCUSE DEL VATICANO

«Un marcio sistema predatorio e lucrativo dove soggetti improbabili se non improponibili hanno attinto alle risorse della Santa Sede grazie anche a limitate ma assai incisive complicità e connivenze interne»: questo il sunto dei magistrati inquirenti in Vaticano sul maxi plico in mano all’accusa per il processo su 10 protagonisti delle finanze vaticane. Come spiega oggi nel focus sul Corriere della Sera “DataRoom” Milena Gabanelli, per la prima volta al processo saranno esaminate in pubblico «le scelte finanziarie, gli investimenti, le logiche di selezione dei consulenti e dei banker da parte della Segreteria di Stato». Diversi i punti oscuri dall’acquisto del palazzo londinese ai presunti affari con i soldi delle offerte in Santa Sede per commerci e traffici “spericolati”di Becciu, Perlasca, e Tirabassi. Su tutti, riflettori puntati sul cosiddetto «Obolo di San Pietro» che si raccoglie ogni anno il 29 giugno nelle chiese di tutto il mondo: un’entrata finanziaria fondamentale, usata sì per la carità in tutto il mondo ma anche per le spese sostenute dalla Curia romana, le ambasciate e tutti gli elementi a carico della Santa Sede. «Il caso del palazzo di Sloane Avenue a Londra è emblematico: è costato circa 350 milioni, secondo i magistrati. Quanto ci ha perso il Vaticano? Per ora si può solo stimare: tra 73 e 166 milioni, secondo monsignor Nunzio Galantino, presidente dell’Apsa (una sorta di fondo sovrano del Vaticano)», sottolinea ancora il CorSera.

LA DIFESA DEL CARDINAL BECCIU: “TOTALMENTE INNOCENTE”

Si indagherà sulle presunte commissioni in mano a Cecilia Marogna, sulle spese legate alla famiglia del Cardinal Becciu ma anche sugli aspetti ben poco chiari che riferiscono di un presunto “apparato di intelligence” interno al Vaticano e in contrasto con la guida di Papa Francesco (questa l’accusa di Francesca Chaouqui, ex imputata per lo scandalo Vatileaks). Lo scorso 24 settembre il Santo Padre, con una decisione senza precedenti, ha ‘licenziato’ Becciu dal ruolo di prefetto della Congregazione delle cause dei santi oltre a privarlo dei diritti connessi al cardinalato proprio in seguito al coinvolgimento nelle indagini sull’acquisto del palazzo di Londra da parte della Segreteria di Stato. Alla vigilia del processo, parlano all’Adnkronos i suoi avvocati Fabio Viglione e Leonardo Mazza: «Il Cardinale Becciu è totalmente innocente ed avremo modo di dimostrarlo con evidenza», spiegano i legali, «Ci sono numerosissimi elementi a riprova di quanto sosteniamo che finalmente potranno essere chiari per tutti. In parte abbiamo già cominciato a fornire documentazione rilevante con i primi depositi di prove nei giorni scorsi. Si tratta di avere il tempo ed il modo di poter mostrare, carte alla mano, che si tratta di accuse completamente infondate e lontane dalla realtà dei fatti. La fiducia nasce dalla forza della verità che talvolta è rivoluzionaria».