Secondo il gruppo Regavim vi sarebbero dei tunnel sotto la basilica della Dormizione di Maria, sul monte Sion, in quel di Israele, passaggi segreti che dovrebbero essere chiusi. Come riferito da Dagospia citando il tabloid britannico Daily Star, il gruppo in questione è dedito alla protezione delle risorse nazionali d’Israele, ed ha lanciato una petizione per spingere la città di Gerusalemme a chiudere i tunnel segreti lunghi 600 metri e larghi 1.5. In base a quanto raccontato da questi seguaci, la costruzione del tunnel sarebbe stata completata 12 anni fa, e partirebbe dall’abbazia e arriverebbe fino ai dormitori del clero nel quartiere di Beit Moshav.
Inoltre, sempre in base a quanto sostenuto da Regavim, il passaggio segreto sarebbe stato costruito senza permessi, e avrebbe addirittura danneggiato degli artefatti archeologici durante gli scavi. Secondo quanto affermato dal rabbino Daniel Asor dell’istituto Yanar, fra i leader spirituali di Regavim, il tunnel sarebbe stato costruito per permettere ai membri della chiesa della Dormizione di riesumare i resti di Davide, il re d’Israele che uccise il gigante Golia, resti seppelliti sul monte Sion.
VATICANO PRONTO A CLONARE RE DAVIDE: IL COMPLOTTO “SCOPERTO” AD ISRAELE
Ma c’è di più perchè secondo Asor vi sarebbe un disegno ben più grande dietro la costruzione di questi tunnel: il rabbino sostiene infatti che sarebbe il Vaticano a spingere affinchè vengano riesumati i resti di Re Davide di modo da ottenerne il Dna e clonare un essere umano, per poi illudere i credenti circa il ritorno del Messia, un quadro decisamente complesso e certamente clamoroso. Bisogna ricordare la differenza fra Cristianesimo e Giudaismo: nella seconda religione Gesù non era figlio di Dio e di conseguenza le persone di fede ebraica sono ancora in attesa dell’arrivo del Messia. La Israel Antiquities Authority ha negato che esista un tunnel sotto la chiesa, anche se il comune di Gerusalemme ha spiegato che esiste un vecchio tunnel sotterraneo lungo 150 metri. Nessuna pronuncia della Chiesa invece sul presunto complotto.